Filippo Turetta ed i 5 incontri dallo psicologo: parlava dei problemi con Giulia e degli studi
Filippo Turetta e gli incontri dallo psicologo della Usl, ecco cosa diceva al professionista durante i 5 incontri
Era stato proprio Filippo Turetta a contattare lo psicologo per risolvere i problemi che stava affrontando nella sua vita. Si era messo in contatto con la Usl e da qui aveva preso 5 appuntamenti ai quali si è sempre presentato, tranne che all’ultimo perché era già in fuga.
A rivelare questo retroscena è stata la trasmissione Chi l’ha visto?. Il 22 settembre, il 3 ottobre, il 17 ottobre, il 27 ottobre e il 4 novembre Filippo Turetta aveva avuto delle sedute da uno psicologo dello sportello della Uls 6 Euganea.
E avrebbe dovuto andarci anche il 17 novembre, in una seduta già programmata. Ma dall’11 novembre era latitante: aveva già portato via con la forza Giulia, per poi ucciderla.
Il suo corpo è stato ritrovato solo una settimana dopo la scomparsa. L’aveva nascosto vicino al lago di Barcis e l’hanno trovata solo 7 giorni dopo la sua straziante scomparsa.
Da quello che affermano fonti certe sempre vicine alla trasmissione, Filippo Turetta durante questi 5 incontri ha parlato dei suoi problemi con gli studi, della sua timidezza ed anche della sua difficoltà di lasciare andare Giulia.
Il delitto commesso da Filippo Turetta
Filippo Turetta, da quanto emerso, voleva avere il controllo totale sulla vita dell’ex fidanzata. Questo dettaglio emerge anche dai messaggi che il 22enne aveva inviato alla sorella della studentessa coetanea, Elena Cecchettin, letti dalla trasmissione di RaiTre.
Nei messaggi, che dovrebbero risalire a settimane prima dalla scomparsa di Giulia, Turetta chiedeva a Elena di far accendere il telefono a Giulia e di dirle di lasciarlo acceso, perché lei non rispondeva ai suoi messaggi e alle sue chiamate. Lei gli diceva di no e lui si alterava subito.
Il 22enne ora si trova richiusa nella casa circondariale di Verona. Si trova nel reparto di infermeria ed ovviamente non è solo, con lui c’è un detenuto più grande.
Il timore è proprio quello che possa compiere dei gesti autolesionisti e quindi stanno evitando di lasciarlo da solo. I professionisti che lo hanno ascoltato nei giorni precedenti al delitto, molto presto verrano convocati dalla Procura per capire cosa diceva lui durante questi incontri.