Filippo Turetta, il legale rompe il silenzio: “Ecco perché fatico a credere alla premeditazione”

Il legale della famiglia di Filippo Turetta rompe il silenzio dopo il fermo in Germania. Secondo lui non c'è stata premeditazione: il motivo

Il legale della famiglia di Filippo Turetta, intervistato dai giornalisti, ha spiegato gli elementi che, secondo lui, escluderebbero la premeditazione del delitto di Giulia Cecchettin.

giulia filippo

Emanuele Compagno, questo il nome dell’avvocato d’ufficio assegnato alla famiglia di Filippo Turetta, ha spiegato che al momento dell’arresto il ragazzo non aveva soldi. Era partito con qualche centinaia di euro, di preciso non sa quanti, ma è certo che se il suo assistito avesse voluto far perdere le tracce, non avrebbe scelto come meta la Germania:

A me non risulta che avesse contatti in Austria o in Germania. Da quello che ho visto, dal percorso che ha fatto, lui sarebbe andato prima a Linz, poi in Carinzia, poi sarebbe tornato indietro nella zona ovest verso il Tirolo e probabilmente da lì ha pensato di andare in Germania.

Secondo il legale, se Filippo avesse voluto nascondersi, non avrebbe scelto un paese moderno come la Germania, forse il più tecnologico in Europa:

arresto filippo

Se uno vuole far perdere le tracce di se, magari va verso paesi meno sviluppati, ecco chiamiamoli così. E non la Germania, ecco da lì si capisce che forse questa premeditazione… fatico a vederla ecco.

Infine, il legale ha spiegato che Filippo Turetta è uscito di casa senza prendere nulla, vestiti o soldi. Nessuna valigia per fuggire, i genitori non si sono accorti di nulla.

Filippo Turetta arrestato in Germania

Ex fidanzati scomparsi

Filippo Turetta è stato fermato in Germania, mentre era in sosta nella corsia d’emergenza di un’autostrada, con i fari spenti, senza benzina e senza soldi. La autorità del posto hanno fatto sapere che il ragazzo è già apparso davanti al giudice del tribunale locale, che ha convalidato l’arresto. Al momento del fermo, Filippo non ha opposto resistenza, gli agenti lo hanno descritto come “quasi rassegnato“. Il 22enne avrebbe già dato il suo consenso all’estradizione in Italia, quindi i tempi potrebbero essere molto brevi.