Fiorenza Rancilio trovata morta in casa: fermato il figlio 35enne
Il figlio 35enne di Fiorenza Rancilio è in stato di fermo per l'omicidio volontario della madre: si trova ricoverato al Policlinico di Milano
Sgomento a Milano per la morte di Fiorenza Rancilio, nota immobiliarista di 73 anni. Nella mattinata di ieri il suo corpo è stato rinvenuto privo di vita e con una profonda ferita alla testa, nella sala da pranzo del suo appartamento al centro di Milano. In casa c’era anche suo figlio 35enne, Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, in evidente stato di shock. Ora è accusato di omicidio volontario.
Ha tutta l’aria di trattarsi di un altro femminicidio, quanto avvenuto nella giornata di ieri a Milano, all’interno di un appartamento situato al nono piano di un palazzo di via Crocefisso, al centro della città.
A lanciare l’allarme sarebbe stata la domestica dell’abitazione, che entrando in casa ha trovato il corpo della anziana padrona di casa, riverso a terra e semi coperto con degli asciugamani.
Sul posto sono subito intervenuti i Carabinieri, che hanno trovato in un’altra stanza dell’appartamento il figlio della 73enne, Guido Pozzolini Gobbi Rancilio.
Il 35enne era in evidentissimo stato di shock tanto che a stento riusciva a parlare. Si è scoperto più tardi che aveva assunto degli psicofarmaci. Successivamente è stato trasportato nel reparto di psichiatria del Policlinico milanese.
Stando a quanto emerso, ad uccidere la donna sarebbe stato un colpo fatale alla testa, inferto con un oggetto contundente che gli inquirenti stanno cercando di individuare all’interno.
La Procura ha ovviamente aperto un fascicolo di indagine e iscritto Pozzolini Gobbi Rancilio nel registro degli indagati. Al momento, infatti, è l’unico sospettato per il reato di omicidio volontario.
È emerso che il 35enne soffriva da tempo di patologie psichiatriche, per le quali era stato in diverse occasioni ricoverato.
Chi era Fiorenza Rancilio
Il nome di Fiorenza Rancilio e della sua famiglia è legato al mondo dell’immobiliare lombardo. Figlia di Gervaso, Fiorenza era sorella di Augusto Rancilio, il giovane architetto che nel 1978, quando aveva solo 26 anni, venne rapito dalla ‘ndrangheta.
Dopo anni in cui la famiglia non ricevette alcuna notizia, nel 1992 il boss Saverio Morabito raccontò che era stato ucciso pochi giorni dopo la sua cattura, perché aveva cercato di fuggire dalla sua prigione a San Giorgio sul Legnano.
Nel 1983, Gervaso e Fiorenza Rancilio fondarono l’associazione Augusto Rancilio, in memoria del figlio e fratello scomparso.