Francesca Russo, trovata senza vita nell’abitazione del datore di lavoro: svolta nelle indagini

Imprenditore indagato per omicidio colposo dopo la morte di Francesca Russo, trovata senza vita in casa sua; accusato di aver ritardato la chiamata ai soccorsi, compromettendo le sue possibilità di salvezza.

Le indagini riguardanti la morte di Francesca Russo, avvenuta il 19 maggio 2024 a Ciampino, hanno portato a un’importante svolta con l’iscrizione nel registro degli indagati dell’imprenditore di 39 anni, suo datore di lavoro. L’accusa principale è quella di omicidio colposo, con specifico riferimento al presunto ritardo nella chiamata ai soccorsi. Questo caso solleva interrogativi sulla responsabilità e le azioni intraprese dall’uomo durante i momenti critici che hanno preceduto il decesso della giovane estetista.

Secondo la Procura di Velletri l’uomo avrebbe colpevolmente chiamato in ritardo i soccorsi

Secondo la Procura di Velletri, l’imprenditore avrebbe agito con negligenza, ritardando la richiesta di aiuto per Francesca Russo. La giovane, di 26 anni, era stata trovata priva di vita nella casa dell’uomo dopo una serata trascorsa insieme. Le informazioni fornite dai carabinieri indicano che, dopo aver manifestato un malessere, Francesca si era sdraiata sul divano mentre l’imprenditore si era ritirato al piano superiore per dormire. La mattina seguente, tra le 9:30 e le 10:00, la ragazza avrebbe fatto presente un dolore al naso, ma i soccorsi sono stati contattati solo ore dopo, quando ormai non c’era più nulla da fare.

La famiglia di Francesca ha immediatamente denunciato la condotta dell’uomo, sostenendo che non abbia fatto nulla per salvarla. Le accuse mosse dalla Procura si basano su testimonianze e ricostruzioni che evidenziano il ritardo nella chiamata ai soccorsi, un aspetto che potrebbe aver compromesso le chances di un intervento tempestivo e, di conseguenza, la vita della giovane. La madre di Francesca ha espresso il suo dolore e indignazione, sottolineando come l’imprenditore avrebbe dovuto agire con maggiore prontezza.

La ricostruzione

La cronologia degli eventi è cruciale per comprendere le dinamiche che hanno portato alla tragedia. Francesca Russo e l’imprenditore sono stati fermati dai carabinieri alle 4:30 del mattino mentre rientravano a casa. Dopo aver trascorso la serata insieme, Francesca ha iniziato a sentirsi male e ha deciso di riposare sul divano. L’imprenditore, da parte sua, è salito al piano superiore per dormire. La situazione ha preso una piega drammatica quando, poco dopo le 9:30, Francesca ha segnalato un dolore al naso, ma non è stato immediatamente allertato alcun soccorso.

Questo ritardo ha sollevato interrogativi sulle motivazioni che hanno spinto l’imprenditore a non contattare i soccorsi in un momento così critico. Le indagini sono in corso e si stanno cercando di chiarire le responsabilità effettive dell’uomo. La famiglia di Francesca, che lavorava come responsabile desk in un centro estetico nel quartiere Prati, ha espresso la propria incredulità e rabbia, richiedendo giustizia per la giovane scomparsa. L’imprenditore, convocato dai carabinieri, ha scelto di non rispondere alle domande riguardanti i fatti accaduti quella notte, aggiungendo ulteriore mistero a una vicenda già complessa.

Le autorità continueranno a indagare sull’accaduto, nella speranza di fare chiarezza su una situazione tragica che ha colpito non solo la famiglia di Francesca, ma anche l’intera comunità. L’attenzione mediatica rimane alta e si attendono sviluppi significativi nelle prossime settimane.