Genova, sorelle precipitate dalla finestra: emerge l’ultimo post sui social della donna che ha perso la vita. Era mamma di 4 figli
Una donna di 32 anni si suicida lanciandosi da una finestra a Genova, seguita dalla sorella di 35 anni, ora in condizioni stabili, mentre i quattro figli erano presenti in casa.
Il tragico evento avvenuto a Genova ha scosso la comunità locale e sollevato interrogativi sulla salute mentale e le dinamiche familiari. Il 7 gennaio 2025, una donna di 32 anni ha deciso di mettere fine alla propria vita lanciandosi da una finestra al quarto piano della sua abitazione in via Cantore, nel quartiere Sampierdarena. Subito dopo, la sorella maggiore, di 35 anni, ha seguito il suo tragico esempio, rimanendo gravemente ferita. Questo dramma ha messo in luce non solo il dolore personale, ma anche le complesse situazioni sociali che possono condurre a tali gesti estremi.
Il drammatico gesto della giovane donna
La vittima, originaria dell’Albania, aveva recentemente pubblicato un post sui social che suonava come un addio: “Dio, ti aspetto”. Questo messaggio, carico di disperazione, è stato condiviso solo due giorni prima della tragedia. L’intervento dei soccorsi è stato immediato, ma purtroppo non ha potuto salvare la vita della 32enne. I vicini di casa, allarmati da un tonfo e da dei gemiti, hanno chiamato il 118 dopo aver visto il corpo della donna a terra. Il drammatico evento ha avuto luogo mentre i quattro figli della donna, il più grande dei quali ha solo sei anni, si trovavano in casa, ignari del tragico accadimento.
Le condizioni della sorella e l’intervento ospedaliero
Dopo il gesto fatale della sorella, la 35enne si è lanciata nel vuoto, rimanendo gravemente ferita. Trasportata all’ospedale San Martino, le sue condizioni sono migliorate. Secondo un comunicato dell’ospedale, la donna è stata estubata e ora respira autonomamente, dopo un intervento di stabilizzazione della colonna vertebrale. La sua situazione è monitorata attentamente, e i medici sperano in una completa ripresa. Questo aspetto della vicenda sottolinea la complessità delle relazioni familiari e il peso che possono avere le crisi personali su un’intera famiglia.
Le indagini e le cause del tragico evento
Le autorità stanno attualmente indagando sulle circostanze che hanno portato a questo dramma familiare. L’appartamento delle due donne era chiuso dall’interno e ad aprire agli agenti sono stati proprio i quattro figli della vittima. Le indagini si concentrano su un possibile legame tra il gesto estremo e le questioni legate all’affidamento dei bambini. Si è appreso che venerdì la vittima avrebbe dovuto partecipare a un’udienza legale, un evento che potrebbe aver amplificato il suo stato d’animo già precario. La donna era separata dal marito, il quale aveva un passato di maltrattamenti e un divieto di avvicinamento, scaduto solo pochi mesi prima della tragedia.
Il contesto familiare e le difficoltà vissute
La situazione familiare delle due donne si presentava complessa e carica di tensioni. La 32enne, di fede musulmana, viveva in un contesto in cui le aspettative culturali e le pressioni familiari potevano risultare opprimenti. Si parla di frequenti scontri con l’ex compagno, che pretendeva comportamenti che non venivano condivisi dalla moglie, sfociando in violenze domestiche. Questi episodi, segnalati più volte alle forze dell’ordine, hanno contribuito a creare un clima di paura e ansia, aggravando la già fragile situazione psicologica della giovane madre. La tragedia di Genova rappresenta un triste monito per la società riguardo all’importanza di supportare chi si trova in situazioni di vulnerabilità e disagio emotivo.