Giacomo Bozzoli è stato catturato, era latitante da 10 giorni dopo la condanna all’ergastolo: ecco dove si trovava
La moglie e il figlio erano andati all'estero, prima di rientrare, ma per quanto riguardava Giacomo Bozzoli era tutto un bluff
Si susseguivano voci e avvistamenti del latitante e le autorità stavano approfondendo le ricerche allargandole dal nostro Paese all’Europa, persino al resto del mondo. Giacomo Bozzoli, oggi pomeriggio, proprio poco fa, alla fine, è stato arrestato.
I carabinieri hanno catturato il latitante Bozzoli a Soiano del Garda. Il 39enne è stato condannato in via definitiva per l’omicidio dello zio Mario e per averne distrutto il corpo nel forno della fonderia a Marcheno, in provincia di Brescia, nell’ottobre 2015. Bozzoli aveva fatto perdere completamente le sue tracce da circa 10 giorni. Non ha voluto “cedere” alla sentenza in tribunale e al momento della traduzione in carcere, lui e la sua famiglia risultavano semplicemente scomparsi.
Oggi alle 17:45, i carabinieri del comando provinciale di Brescia, come si legge nella nota della Procura della Repubblica della città lombarda, “hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso nei confronti dell’imprenditore”. L’uomo si era dato alla fuga, facendo perdere completamente le sue tracce.
Bozzoli, dopo approfondite ricerche, è stato rintracciato nella sua villa a Soiano, abitazione che si trova sulla sponda bresciana del lago di Garda. La fuga di Bozzoli, condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio, finisce così, senza che sia stato necessario intercettarlo in Francia, come si era ipotizzato date le testimonianze e gli avvistamenti sospetti.
Mario Bozzoli, la vittima per cui è stato condannato l’uomo, fu ucciso nel 2015. Il nipote Giacomo era latitante da dieci giorni dopo la condanna definitiva all’ergastolo. L’uomo, stando ai dettagli della sentenza definitiva, avrebbe anche gettato lo zio nel forno dell’azienda di famiglia. Proprio in corrispondenza della sentenza, Bozzoli era fuggito con la famiglia a bordo della sua Maserati.
Le indagini avevano seguito varie piste, ipotizzando una fuga nei Balcani, in Marocco o in Spagna. La moglie e il figlio erano andati all’estero, prima di rientrare, ma per quanto riguardava lui era tutto un bluff: Bozzoli non aveva lasciato l’Italia. Si pensava fosse all’estero, ma la realtà è risultata essere molto diversa.