Gina Lollobrigida e Andrea Piazzolla: è stata più di una mamma, voleva donarle il suo rene
Ecco il racconto di chi le è stato vicino fino alla fine
Continua a tenere banco il caso di Gina Lollobrigida e Andrea Piazzolla, l’uomo che le è stato accanto fino alla fine come un figlio. Per lui l’attrice italiana è stata molto più di una madre. L’uomo racconta che, quando i medici hanno detto alla Lollo che un rene non funzionava più molto bene, lui si era offerto di donarle il suo, se fosse stato compatibile e necessario.
Ospite da Mara Venier a Domenica In, in occasione della puntata del 22 gennaio, Andrea Piazzolla ha parlato della sua grande amica Gina Lollobrigida, recentemente scomparsa.
Quando si vuole bene a qualcuno sono dell’idea che si debba fare qualunque cosa per renderla felice, soprattutto se è avanti con l’età e non le resta molto da vivere. Bisogna capire la scelta di vivere la vita che le rimane come vuole. Ho visto Gina negli ultimi anni, conoscendola da tantissimo tempo, e l’ho vista nella gioia di avere te vicino e nel dolore perché questo ha portato poi ad avere lontani gli affetti, quelli veri, di un figlio e di un nipote.
L’assistente della Lollo è stato chiamato a rispondere in tribunale dalla famiglia dell’attrice per circonvenzione di incapace. Ai funerali si è presentato in silenzio, parlando solo in occasione dell’intervista al programma di Rai Uno.
In merito al figlio della Lollo, ecco cosa ha detto:
Milko cresceva e non aveva una mamma tutta per lui e questo deve avergli causato più di un problema. Lei aveva un carattere molto forte, non scendeva mai a compromessi, purtroppo non sono riusciti mai a prendersi. Nel 2013 è iniziato l’incubo: quando abbiamo scoperto il matrimonio per procura con Rigau, il figlio non ha mai colto l’occasione che aveva per parlarsi con lei e capirsi davvero. Rigau aveva fatto cose molto gravi in Spagna e il figlio lo sapeva, eppure si è schierato dall’altra parte.
Gina Lollobrigida e Andrea Piazzolla, parla l’assistente dell’attrice
Andrea Piazzolla sapeva che la Lollo stava male. Era tornata a vivere con lui. Prima di Natale si era rotta il femore ed era stata operata. Poi uno stop forzato di due settimane per problemi al cuore.
Il 31 dicembre scorso ha smesso di mangiare e muoversi dal letto. Poi il tracollo quando ha fatto una tac:
La scorsa settimana è andata a fare una tac in ospedale e il medico ha detto che doveva fargliela per forza con contrasto. Da quello che si è capito, il contrasto le ha bloccato i reni. Mi rimarrà sempre il rimorso di non essermi imposto nel fargliela fare senza. La sera infatti a casa non urinava e sono andato in allarme. Mi hanno detto che non c’era più niente da fare, d’accordo con il Professore l’abbiamo subito ricoverata. Io le volevo donare il mio rene, avrei fatto di tutto. L’ho vista circa 24 ore prima che se ne andasse, ero disperato e sono tornato sul discorso del trapianto, offrendomi volontario. Non è stato possibile. Prima di andarmene dall’ospedale, me la sono abbracciata tutta, le ho detto grazie e le ho chiesto scusa. Il figlio invece ha detto che non le doveva chiedere scusa proprio di niente.