Gioele Mondello, lo strazio del padre Daniele Mondello davanti alla bara con i resti ritrovati
Lacrime strazianti quelle di Daniele Mondello, il padre di Gioele, che si dispera sulla bara con i resti ritrovati a Caronia
Daniele Mondello, il padre del piccolo Gioele Mondello si dispera davanti alla bara contenente i resti ritrovati a Caronia. Le immagini riprese dalle telecamere sono strazianti: un padre che ha sperato fino all’ultimo di ritrovare vivo il figlio.
La reazione di Daniele Mondello
Un’immagine dolorosa che ci fa capire la disperazione di un uomo che ha perso la donna che amava e il figlio. Daniele Mondello ha sperato fino all’ultimo di ritrovarlo vivo. I resti ritrovati nei pressi del cavalcavia di Caronia sono compatibili con quelli di un bambino dell’età di Gioele Mondello. Non ci sono ancora conferme ufficiali da parte dalle autorità.
Solo l’esame del Dna, però, potrà confermare ufficialmente la morte del piccolo Gioele. Per adesso, tutto quello che si sa è che i resti erano in avanzato stato di decomposizione e che il corpo era smembrato. Anche alcuni indumenti ritrovati sul posto potrebbero essere compatibili Certezze che fanno pensare agli animali che potrebbero aver smembrato il suo corpicino e trascinato i resti.
L’ex carabiniere che ha ritrovato i resti, Giuseppe Di Bello, ha parlato anche lui di animali, aggiungendo che potrebbe trattarsi sia di cinghiali che di maiali neri inselvatichiti.
Gioele Mondello era scomparso il 3 agosto 2020 insieme alla madre, Viviana Parisi. La donna è stata poi trovata morta vicino a un traliccio a circa 700 m distante dal posto del ritrovamento dei resti.
Le ipotesi sulle cause della morte
Il feretro contenente i resti ritrovati da Giuseppe Di Bello sarà portato all’Istituto di medicina legale di Messina. Gli inquirenti hanno predisposto l’autopsia sul corpo ritrovato nei pressi del cavalcavia di Caronia.
Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo che sta coordinando le indagini ha dichiarato:
“Le indagini e le ricerche sono state effettuate in condizioni difficili. Sono state fatte varie ipotesi, se ne sono rafforzate alcune, ne sono cadute altre. Stiamo lavorando da 16 giorni e continueremo a farlo”.
In seguito, parlando delle probabili cause della morte, il procuratore ha aggiunto:
“Perdono quota le piste riconducibili ad ambiti familiari”. Poi ha concluso con un appello: “Lasciateci lavorare”.