Giovanni Padovani, richiesto l’ergastolo per il 27enne: “Voleva cancellarla”
Per la Procura, Giovanni Padovani aveva premeditato il delitto di Alessandra Matteuzzi, voleva cancellarla perché era di sua proprietà
Il Pubblico Ministero e la Procura hanno richiesto l’ergastolo per Giovanni Padovani, l’ex calciatore 27enne che ha messo fine alla vita di Alessandra Matteuzzi.
Lo aveva premeditato, voleva farlo, lui stesso lo aveva scritto sulle note del suo cellulare il 2 luglio del 2022, diversi giorni prima del delitto:
La uccido perché lei mi ha ucciso moralmente.
Questa frase è per la procuratrice Lucia Russo, una delle prove della premeditazione del delitto di Alessandra Matteuzzi. Giovanni Padovani aveva già studiato il suo piano per “punirla” per aver deciso di lasciarlo. Il 27enne aveva iniziato a comportarsi in modo geloso ed ossessivo, controllava la donna, si presentava sotto la sua abitazione senza preavviso, pretendeva di essere video-chiamato ogni 10 minuti per controllare dove si trovasse e con chi e le faceva dispetti come metterle lo zucchero nel serbatoio dell’auto o staccarle la corrente, così da costringerla a scendere ai contatori per parlare con lui. La donna era stanca ed impaurita, tanto che aveva deciso di denunciarlo alle forze dell’ordine.
Le parole della procuratrice su Giovanni Padovani
Giovanni Padovani ossessionato dalla gelosia. Considera la Matteuzzi come una sua proprietà, una sua appartenenza, la sottopone a vincoli. Nel loro rapporto non c’è nulla che abbia a che fare con l’amore o con altri sentimenti positivi. Padovani in realtà disprezza la Matteuzzi, la disprezza profondamente. Anche di fronte al corpo senza vita di Alessandra, la insulta.
Queste le parole della procuratrice, che sottolinea anche le ricerche fatte dall’accusato sul cellulare prima del delitto. Aveva cercato informazioni su come togliere la vita ad una donna, su dove colpirla e come, su come rapire una persona, se in carcere si potesse usare il cellulare e quali erano gli Stati dove la legge italiana non contava. Anche i suoi deliri ai compagni di squadra, raccontati oggi, sembrano il segnale di quanto volesse fare: “Io pagherò, ma lei paga”.
L’orribile crimine di cui si è macchiato Padovani va punito con l’ergastolo. Questa è la pena che deve essere applicata. Alessandra Matteuzzi è stata annientata. Padovani l’ha uccisa ancor prima di toglierle la vita. È stata uccisa ancora prima che le venisse massacrato il cranio, a calci, pugni, martellate e poi a colpi di panchina.