Giulia Cecchettin poche ore prima di perdere la vita, aveva mandato la tesi alla professoressa: il ricordo della sua insegnante
La professoressa di Giulia Cecchettin aveva ricevuto la mail della tesi, con tutte le correzioni: il suo ricordo
Giulia Cecchettin aveva mandato la tesi con tutte le modifiche richieste dalla professoressa, alle 17.15 di sabato 11 novembre. La docente le ha risposto la mattina di lunedì, ma solo poche ore dopo ha scoperto che era scomparsa, insieme al suo ex fidanzato.
Nessuno credeva che la ragazza sarebbe potuta andare via di sua spontanea volontà, perché era felice dell’obiettivo che stava per raggiungere. Inoltre, aveva anche iniziato un corso di disegno a Reggio Emilia.
Dopo 7 lunghi giorni di ricerche, gli agenti hanno trovato il corpo di Giulia, nascosto in una zona vicino al lago di Barcis. Il suo ex fidanzato Filippo, invece risultava essere ancora in fuga, fino alla sera di quello stesso giorno.
Le forze dell’ordine tedesche lo hanno fermato ed arrestato, mentre era fermo sulla corsia di emergenza dell’autostrada. Aveva i fari spenti e quando hanno fatto il controllo della targa, hanno scoperto che era ricercata in Italia.
Filippo sin da subito ha confessato ciò che aveva fatto alla ragazza ed anche che aveva cercato di togliersi la vita, ma che non era riuscito. Gli inquirenti ipotizzano proprio che il movente di questo delitto, era la laurea che Giulia avrebbe dovuto discutere giovedì 16 novembre.
Il ragazzo non accettava l’idea che lei potesse farlo senza di lui, perché Filippo era rimasto indietro con gli esami. La professoressa Silvia Todros che ha aiutato Giulia a preparare la tesi, intervistata da La Stampa, ha parlato della ragazza e dalla mail ricevuta poche ore prima del suo decesso.
Il ricordo di Giulia Cecchettin della sua professoressa
Giulia era bravissima ragazza, una studentessa scrupolosa, precisa e attenta. Ha sempre fatto tutto quello che era richiesto. Si fermava per fare le domande e rispettava le scadenze.
Era determinata e puntuale, ci teneva. Era proprio quel sabato, il giorno in cui abbiamo saputo dopo, ha perso la vita. Alle 17.15 mi ha mandato la versione finale della tesi, con tutte le correzioni che le avevo chiesto di fare.
Le ho risposto lunedì mattina: andava tutto bene. Solo qualche ora più tardi ho scoperto della denuncia di scomparsa e delle ricerche in corso. Filippo Turetta nell’elenco degli studenti frequentanti c’è. Ma di lui non mi ricordo assolutamente.