Giulia Cecchettin scomparsa: i familiari convocati in Caserma
Giulia Cecchettin, il padre, la sorella ed il fratello convocati in Caserma: il motivo e cosa hanno raccontato
Nella tarda mattina di ieri, mercoledì 15 novembre, il padre, la sorella ed il fratello di Giulia Cecchettin sono stati convocati in Caserma. Molto probabilmente perché gli agenti volevano avere ulteriori informazioni su di lei, ma anche sull’ex fidanzato Filippo Turetta.
I due 22enne, risultano essere scomparsi dalla sera di sabato 11 novembre. Erano usciti insieme per andare a cena, ma poco dopo aver consumato il pasto, sono spariti nel nulla.
Gino Cecchettin il padre della ragazza, continua a sperare. Lui è il primo ad essere uscito. Ai giornalisti che erano lì fuori ha spiegato cosa è successo ed ha dichiarato:
Non ci sono ancora novità. La speranza non manca, ma è prioritario adesso aiutare le forze dell’ordine.
La stessa zia di Giulia, nella mattina di ieri, parlando con alcuni giornalisti ha detto: “Forse lui non era contento della sua laurea di oggi!” La sorella della ragazza invece, ha parlato di Filippo dicendo che era geloso e possessivo. Continuava a vedersi con la ex, perché usava su di lei dei ricatti emotivi. Il padre Gino, poco dopo è tornato dai Carabinieri, per consegnare un pc.
Le ricerche di Giulia Cecchettin e di Filippo Turetta
Giulia e Filippo si conoscono ormai da molti anni. Poco tempo fa avevano deciso di mettersi insieme. Tuttavia, la 22enne ad agosto di quest’anno aveva deciso di interrompere quella relazione. Cosa che forse il giovane non ha mai accettato.
Nella serata di sabato i due si sono incontrati per andare a mangiare al McDonald del centro commerciale di Marghera. Li hanno visti, ma poi un testimone ha detto di aver visto due persone litigare nel parcheggio vicino la casa di Giulia.
Lui stesso ha chiamato i Carabinieri, perché aveva visto che il ragazzo la spingeva in auto. Quando gli agenti sono intervenuti, non c’erano più. Da quel momento di loro purtroppo nessuno ha più avuto notizie ed i familiari hanno sporto delle denunce.
Gli agenti stanno controllando tutte le telecamere, anche con l’aiuto dei sommozzatori e di molti agenti. L’auto ha fatto un percorso di circa 400 km. Un investigatore che si sta occupando del caso, ha detto che per ora loro risultano essere ancora vivi.