“Giulia cosa ho fatto?” L’audio sconvolgente di Filippo Turetta poco dopo il delitto della 22enne
L'audio sconvolgente di Filippo Turetta trovato sul suo telefono, in cui parlava con Giulia poco dopo averla uccisa
In questi giorni sta appunto iniziando il processo per Filippo Turetta, il 22enne accusato del delitto e dell’occultamento della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, sua coetanea. Proprio dagli atti di questo processo, stanno venendo fuori nuovi dettagli importanti.
Il ragazzo mentre era rinchiuso nella casa circondariale in Germania, ha scritto anche una lettera ai suoi genitori. Nella quale si scusava di ciò che aveva appena fatto ed anche che li avrebbe capiti se loro avessero voluto rinnegarlo.
La 23enne ha perso la vita nella sera dello scorso 11 novembre, per mano del suo ex fidanzato, che non riusciva proprio ad accettare la fine della loro relazione. Era convinto che lei sarebbe tornata con lui, ma ad un suo rifiuto, ha detto di aver agito d’impulso. Filippo Turetta in quella giornata era passato a prendere Giulia dalla sua abitazione intorno alle 17. Successivamente si recano insieme al centro commerciale.
Dalle immagini delle telecamere del fast food, dove i due si erano fermati a mangiare nel centro commerciale, si vede appunto Filippo che perde il controllo fisico sulla ragazza solo per andare a ritirare il vassoio con il cibo al bancone. In quei secondi però, non smette mai di perderla di vista. Inoltre, mima anche a Giulia che la sta tenendo sotto controllo e che non deve usare il cellulare.
L’audio di Filippo Turetta, per Giulia poco dopo il suo delitto
In questi giorni appunto sta iniziando il processo per questo ragazzo e proprio agli atti spunta un audio che il 22enne avrebbe registrato nel suo telefono, poco dopo aver commesso il delitto. Nel quale ha detto:
Giulia, che cosa ho fatto? Giù, Giù dove sei? Ho bisogno di te. Giulia, Giulia eri tutto per me, sei quello che volevo, mi manchi, mi manchi, amore, bagigetta, patatina, sono belle le scarpe che abbiamo comprato. Tu sei bellissima, sei la ragazza più bella e più importante dell’universo. Voglio morire, voglio morire, voglio morire.
Oltre a queste parole, a colpire gli inquirenti c’era proprio la voce rotta di Turetta. In alcuni momenti di lucidità ripeteva: “Meritava la laurea!” Quella che per lui era diventata proprio un’ossessione. Tra un mese esatto il 22enne sarà presente in aula, per poter raccontare ai Giudici la sua versione dei fatti.