Giulia Salvatori morta a 27 anni in un grave incidente: il dolore della madre, che ha parlato anche della sua malattia
Il dolore e lo strazio della madre di Giulia Salvatori, dopo la sua prematura morte: era affetta da una grave patologia dalla nascita
Sono giorni di grande strazio e tristezza quelli che i genitori di Giulia Salvatori si stanno trovando ad affrontare. Non credevano di poter perdere la loro figlia maggiore, in un sinistro così grave. In realtà dalla nascita era affetta da una grave patologia.
Per tutti loro riuscire ad immaginare una vita senza di lei, è impossibile, ma stanno cercando di fare il possibile per farsi coraggio in un momento così difficile da superare.
I fatti sono avvenuti nella giornata di venerdì 5 maggio. Precisamente lungo l’autostrada A14, all’uscita di San Benedetto del Tronto. Anche se la giovane viveva nel comune di Altidora.
Da ciò che è emerso fino ad adesso, Giulia era alla guida della sua Volkswagen Up ed era diretta ad Alba Adriatica, per andare dal suo fidanzato. I genitori hanno provato a dirle più volte che volevano accompagnarla, ma lei voleva essere indipendente.
Quando all’improvviso, forse a causa di una distrazione, non si è affatto resa conto che quel tratto di strada era a due corsie, per i lavori in corso. Stanno rifacendo una galleria ed hanno dovuto chiudere un tratto di Autostrada.
Alla fine dopo aver invaso la corsia opposta, forse per una disattenzione, si è scontrata contro un tir. L’impatto tra i due veicoli è apparso grave sin da subito, ma quando i sanitari sono intervenuti, non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso. La mamma Daniela ed il papà Sergio, in un’intervista con Il Resto del Carlino, hanno parlato di ciò che stanno vivendo.
Il racconto dei genitori di Giulia Salvatori
Era partita da casa intorno alle 18. Avevamo appena finito di cenare, quando è arrivata la polizia. Gli agenti erano gentili, ma Giulia non c’era più. Noi le proponevamo di accompagnarla, ma lei voleva essere autonoma.
Lei era arrabbiata con la sua patologia invalidante. Ma amava la vita, con fermezza e determinazione. Diceva: ‘La vita è adesso mamma, non penso al futuro.
Viveva male la sua disabilità, al punto da rifiutarla in certi periodi. Ora io mi chiedo se ho fatto abbastanza per lei. Darei qualunque cosa per riaverla e vivere le sue lotte e le mie.