Giulia Tramontano, 37 coltellate di cui 9 quando ancora era viva

Alessandro Impagnatiello ha inferto 37 coltellate alla compagna Giulia Tramontano. 9 di queste quando ancora era viva. Ecco cosa si legge nelle carte del processo a carico dell'uomo

Alessandro Impagnatiello ha inferito sul corpo di Giulia Tramontano con 37 coltellate. Nove di queste le sono state date quando ancora era in vita. Ecco cosa emerge dal processo a carico del compagno della donna incinta al settimo mese del suo primo figlio, Thiago, che ha perso la vita proprio per mano dell’uomo con cui conviveva. Lei aveva scoperto i suoi tradimenti, ma lui già da tempo stava escogitando un modo per liberarsi di lei.

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Nella richiesta di giudizio immediato della Procura di Milano nei confronti del barista di 30 anni in cella per il decesso di Giulia Tramontano, si legge che potrà accedere alla giustizia riparativa.

La giovane donna di 29 anni, incinta al settimo mese, è deceduta per mano del suo compagno, con 37 coltellate al viso e al dorso. Nove fendenti hanno raggiunto il suo corpo quando era ancora in vita. L’uomo è accusato del suo omicidio con tre aggravanti già contestate insieme alla stabile convivenza: futili motivi, crudeltà, premeditazione.

Giulia Tramontano ha perso la vita a maggio scorso nella casa di Senago, in provincia di Milano, dove viveva con il compagno. Tanti gli elementi che indicano la premeditazione.

Dopo aver svolto già a partire dal dicembre 2022 ricerche via internet circa gli effetti del veleno per topi sull’uomo, faceva ingerire per alcuni mesi all’inconsapevole vittima del bromandiolone, un potente rodenticida con effetto anticoagulante, intensificandone la somministrazione a partire dal marzo 2023, in un quantitativo tale da raggiungere anche il feto oltrepassando la placenta.

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Giulia Tramontano, 37 coltellate al volto e al dorso

Il compagno di Giulia ha anche tentato di occultare il suo corpo, prima cercando di dargli fuoco con l’alcol nella vasca da bagno e poi usando la benzina nel suo box.

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Alla fine l’ha nascosto, avvolto in buste di plastica nere e gialle con nastro adesivo grigio, in un angolo dietro al box 23 in viale Monterosa a Senago.