Giuseppe Conte: “Siamo nello scenario 3. Poi c’è solo il lockdown totale”
Giuseppe Conte delinea la situazione attuale in Italia
In riferimento al nuovo Dpcm, il premier Giuseppe Conte ha chiarito, presso il Parlamento, come le misure studiate siano associate a un documento dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute chiamato “Prevenzione e risposta al Covid-19”.
Giuseppe Conte: prospettati quattro scenari
Nel suddetto documento si prospettavano quattro scenari epidemiologici per l’autunno e l’inverno. Durante il mese di ottobre – ha sottolineato Giuseppe Conte – hanno registrato un progressivo incremento dei casi giornalieri. Nell’ultimo Dpcm il Governo si è attenuto alla eventualità prevista dal dal ministero della Salute e dall’Iss.
Gli scenari 3 e 4
Sono pienamente consapevoli che si tratta di misure severe, ma le ritengono necessarie per limitare i contagi. Altrimenti la curva epidemiologica è destinata a sfuggire di mano. Il terzo scenario, quello in cui l’Italia attualmente verserebbe a detta degli esperti, descrive una diffusione sostenuta del virus, ma con dei rischi di tenuta da parte del servizio sanitario nel medio termine.
Il quarto parla di criticità non più gestibili, con complicazioni per le strutture ospedaliere già nel breve periodo. Secondo lo scenario 3, che prevede Rt regionali generalmente tra 1,25 e 1,5, il Paese ravvisa una mancata capacità di tracciamento e i primi segnali di sovraccarico per il servizio sanitario. Con la preoccupazione di significativi peggioramenti nel giro di 2/3 mesi.
Zone rosse
In uno scenario del genere gli esperti ipotizzano provvedimenti che dalla chiusura anticipata di locali come bar e ristoranti vadano alla chiusura degli istituti scolastici. Ma anche un ricorso maggiore allo smart working e vincoli alla mobilità. Si potrebbero introdurre, per alcune settimane, pure delle zone rosse, circoscritte ai territori più colpiti.
Giuseppe Conte: sull’orlo del precipizio
Di base, quindi, degli accorgimenti analoghi a quelli effettivamente introdotti dall’ultimo Dpcm per frenare i contagi. Qualora i numeri dovessero ulteriormente peggiorare resterebbe poco margine di manovra per scongiurare un lockdown totale. Con valori di Rt regionali sistematicamente superiori all’1,5% sarebbe inevitabile attuare misure di contenimento e mitigazione più aggressive.