Giuseppe Conte, sms ai ministri: ecco cosa ha detto il Premier dimissionario
Ormai tagliato dai giochi politici, Giuseppe Conte ha mandato un sms ai propri ministri
Beppe Grillo ha invitato i componenti del Movimento 5 Stelle a perorare la causa di Giuseppe Conte fino in fondo. La volontà dell’ex comico è di concedere piena lealtà all’avvocato pugliese, anche se ciò significa bocciare la proposta di un Governo affidato a Mario Draghi. L’ex numero uno della BCE (Banca Centrale Europea) ha incontrato proprio oggi il capo di Stato Sergio Mattarella, accettando con riserva l’incarico di formare un nuovo esecutivo.
Giuseppe Conte: messaggio alla squadra di lavoro
Giuseppe Conte avrebbe inviato un sms ai ministri affermando che hanno svolto un eccellente lavoro e di essere fieri, comunque vada. Il Premier dimissionario ha sempre difeso la sua squadra di Governo tanto durante le informative a Camera e Senato quanto alla stampa. E lo ha fatto pure in seguito alle dimissioni rassegnate e aver assistito all’andamento delle consultazioni e dei tavoli di confronto, che avrebbero dovuto precedere un suo terzo incarico.
Rimpianto per le dimissioni
Secondo una ricostruzione eseguita dal Corriere della Sera, già prima di abbandonare l’incarico di Presidente del Consiglio dei ministri sembrava aver intuito che il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, avesse già raggiunto un’intesa coi vertici del centrodestra e che sia Salvini sia Berlusconi gli avevano promesso ci sarebbero stati.
Dunque, si sarebbe detto pentito di essersi dimesso. Se non avesse compiuto quel passo, forse la situazione attuale sarebbe diversa, avrebbe bofonchiato.
I numeri della crisi
A onor del vero, la crisi avrebbe comunque tenuto banco data la mancanza di una maggioranza assoluta in Senato, dove il Governo avrebbe rischiato di non totalizzare i numeri per far passare la relazione di Bonafede.
Giuseppe Conte: smentita alle illazioni
Una nota diramata da Palazzo Chigi ha, però, smentito i virgolettati riportati dal Corriere, evidenziando come il capo dell’esecutivo abbia ritenuto di non ricoprire nessun ruolo o posizione pubblica nel corso delle consultazioni e del mandato a Roberto Fico, nel rispetto dell’impegno assunto da quest’ultimo e da Mattarella.