Giuseppe di Matteo, il fratello non perdona Matteo Messina Denaro
Ecco le parole del fratello del bambino sciolto nell'acido
Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, a parlare sono anche i famigliari del piccolo Giuseppe di Matteo: il fratello ha detto che non potranno mai perdonare il boss rimasto latitante per 30 anni. Lo hanno arrestato nella sua Palermo, in un nascondiglio di lusso. Malato, si trovava in una clinica per le cure di una neoplasia al colon.
La mamma e il fratello di Giuseppe Di Matteo hanno provato gioia mista a pianto. Quando hanno arrestato il boss, che ha ordinato insieme a Giovanni Brusca di strangolare e sciogliere nell’acido il bambino, non potevano crederci.
La famiglia del ragazzino ha rivissuto quel momento della loro vita, come raccontato da Nicola Di Matteo all’AdnKronos, ringraziando le forze dell’ordine e la magistratura e sottolineando che “lo Stato ha i suoi tempi, ma vince sempre”.
Ho letto che è malato. Mi auguro che possa vivere il più a lungo possibile per avere una lunga sofferenza, la stessa che ha imposto a mio fratello, un ragazzino innocente.
La famiglia non potrà mai perdonare Matteo Messina Denaro per quello che ha fatto al bambino. E chiede che si faccia luce sulle coperture che hanno permesso al boss di rimanere latitante per 30 lunghissimi anni. Nella speranza che la verità possa finalmente venire a galla.
Giuseppe di Matteo: fratello e mamma non potranno mai perdonare chi ha fatto del male al giovane bambino
Era il 14 novembre del 1993 quando Giuseppe di Matteo è stato preso dalla mafia, mentre usciva dal maneggio dove era solito andare a cavallo. I mafiosi erano vestiti da poliziotti: gli avevano detto che lo avrebbero portato dal padre, il pentito Santino Di Matteo.
Il rapimento, su ordine di Leoluca Bagarella, Giuseppe Graviao, Giovanni Brusca e Matteo Messina Denaro era un avvertimento per tutti i pentiti di mafia. Il 12enne perse la vita a San Giuseppe Jato l’11 gennaio del 1996. Il suo corpo non fu mai trovato.