Giuseppe Pedrazzini: la moglie ha accusato la figlia e il genero
Marta Ghilardini ha accusato la figlia Silvia e il genero Riccardo per i reati riguardanti il delitto di suo marito Giuseppe Pedrazzini
Un vero colpo di scena, quello avvenuto negli ultimi giorni riguardo al caso della morte di Giuseppe Pedrazzini. L’uomo, pensionato di 77 anni, è stato rinvenuto senza vita all’interno di un pozzo di fronte casa sua. Gli indagati, per i reati di sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere, sono la figlia Silvia, il genero Riccardo e la moglie Marta Ghilardini. Quest’ultima ha scaricato tutta la colpa sugli altri due.
Un caso che ancora non trova una soluzione e che ha scioccato l’Italia intera. Beppe Pedrazzini, agricoltore in pensione di 77 anni, residente a Cerrè Marabino, è stato trovato morto lo scorso 11 maggio, all’interno di un pozzo di irrigazione posto a pochi metri dalla sua abitazione.
In primo luogo, i Carabinieri hanno arrestato tre persone, ritenute inizialmente responsabili dei reati di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere. Questi sono Silvia Pedrazzini, Riccardo Guida e Marta Ghilardini, rispettivamente figlia, genero e moglie di Giuseppe.
Per loro si è aggiunta poi anche l’accusa di truffa ai danni dello Stato, poiché avevano continuato a percepire la pensione del 77enne nonostante fosse scomparso, senza denunciare appunto la scomparsa.
Pochi giorni dopo, i tre che all’inizio erano stati condotti in carcere, sono stati rilasciati per mancanza di prove che li inchiodassero. Tuttavia, le indagini sono andate avanti e loro non sono usciti dal registro degli indagati.
Nuovi dettagli sulla morte di Giuseppe Pedrazzini
Subito dopo la scarcerazione c’è stata una divisione netta tra i tre accusati dell’omicidio di Giuseppe Pedrazzini. Tanto che, nel giorno del funerale, la moglie Marta sedeva lontana dalla figlia e dal genero.
Un paio di giorni dopo il rito funebre, la stessa donna si è recata alla caserma dei Carabinieri di Castelnovo Monti, rilasciando alcune dichiarazioni, con le quali ha confermato le accuse nei confronti della figlia e del genero.
Silvia Pedrazzini e Riccardo Guida, nel frattempo, continuano a respingere tutte le accuse che li coinvolgono e le ipotesi di reato. Per gli inquirenti il probabile movente che li ha spinti a commettere il delitto è di natura economica. Anche questo, però, è continuamente respinto da Silvia e Riccardo, nonostante ammettano le loro difficoltà economiche.