Giuseppe Pedrazzini trovato morto in un pozzo: arrestati la figlia ed il genero
Le accuse per la figlia e il genero di Giuseppe Pedrazzini sono di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere
Svolta decisiva nel giallo riguardante la scomparsa, da almeno due mesi, di Giuseppe Pedrazzini, pensionato di 77 anni residente a Toano, vicino a Reggio Emilia. I Carabinieri hanno rinvenuto il suo cadavere all’interno di un posso di irrigazione nel cortile della sua casa. Arrestati la figlia e il genero e fermata anche la moglie.
Tutti nel circondario si chiedevano che fine avesse fatto Giuseppe, stimato uomo di 77 anni e pensionato. Gli amici e i tanti conoscenti chiedevano sue informazioni alla famiglia da almeno due mesi, ma loro non avevano mai fornito delle risposte convincenti o che potessero spiegare la sua scomparsa.
Una svolta decisiva nel caso è arrivata proprio in questi giorni, quando alcuni conoscenti, insospettiti dall’ennesima risposta a mezza bocca della famiglia dell’uomo, avevano deciso di contattare i Carabinieri e denunciare.
I militari hanno ascoltato la moglie di Giuseppe, la figlia Silvia Pedrazzini e il genero Riccardo Guida e posto sotto sequestro preventivo l’abitazione in campagna dove vivevano tutti insieme.
Successivamente, con l’aiuto anche dei cani molecolari, è stata setacciata l’intera zona e un pozzo d’irrigazione situato nel giardino ha particolarmente attirato l’attenzione dei cani.
Due squadre di sommozzatori hanno raggiunto la zona e si sono calate all’interno del pozzo, rinvenendo il cadavere di Giuseppe Pedrazzini ormai in avanzato stato di decomposizione.
Le accuse per la famiglia di Giuseppe Pedrazzini
Le prove rinvenute fino ad ora, hanno portato i Carabinieri ad arrestare la figlia e il genero. Per i due le accuse sono gravissime. Si parla di omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
Le stesse accuse coinvolgono anche la moglie dell’uomo, ma non essendoci prove così contingenti, per lei è previsto al momento solo un fermo indiziario.
Le parole del loro avvocato, dopo gli arresti:
I miei due assistiti rivendicano la loro estraneità ai fatti per questi capi d’accusa. Faranno di tutto per dimostrare che non c’entrano nulla. Cadiamo dalle nuvole, perché non si capirebbe l’eventuale movente di un delitto così efferato come ipotizza la Procura.
Il legale fa riferimento ad un eventuale ipotesi di un movente a sfondo economico.
La vittima non era ricca, non aveva nulla di intestato. E’ la moglie colei che è benestante.
Seguiranno aggiornamenti su questa tragica vicenda.