Gli ultimi giorni di vita di Elena Franchini: il racconto della sorella
Le parole della sorella di Elena Franchini durante la camera ardente: ha voluto parlare dei suoi ultimi giorni di vita
Nella giornata di ieri giovedì 9 febbraio, è stata allestita la camera ardente per Elena Franchini, la campionessa di sci morta per un brutto male a 37 anni. La sorella Nadia, anche lei campionessa dello stesso sport, ha voluto ricordarla con parole di affetto e dolcezza.
La sua lotta è iniziata già nel 2018. Doveva partecipare alle olimpiadi di Pyeongchang, ma a poche settimane dall’inizio ha dovuto dare forfait. Sin da subito ha spiegato le motivazioni della sua assenza.
Ha detto che purtroppo aveva scoperto il brutto male e doveva curarsi. Per fortuna in poco tempo è riuscita a vincere, ma non è mai potuta tornare in gara a causa di diversi infortuni.
Nel 2020 i dottori hanno scoperto una recidiva. La campionessa di sci sin da subito si è sottoposta alle cure necessarie, ma mostro quella volta sembrava essere più aggressivo. Nella giornata di mercoledì 8 febbraio, il suo cuore ha cessato di battere per sempre.
La sorella Nadia, insieme alla madre, durante la camera ardente, ha voluto ricordarla con parole di affetto e dolcezza. Ha voluto anche parlare dei suoi ultimi giorni di vita.
Le parole della sorella di Elena Franchini
La mia vita è piena di ricordi di lei. Siamo sempre state legatissime, abbiamo vissuto sempre insieme in pista, ma anche nella malattia. Non ci siamo mai lasciate. Elena era il nostro mondo. Mia sorella. Ora per noi sarà difficile.
Lei era una lottatrice, non si lamentava mai. Aveva una gran voglia di vivere, ha dato tutto, non si è mai arresa fino alla fine. Ma purtroppo ha vinto lui. Abbiamo scoperto la recidiva ed è stata dura, lei ha sofferto tanto.
Perché non riusciva a controllare il dolore. Per noi vederla soffrire così tanto è stato straziante. Vedere questo brutto male che la stava distruggendo. La mia testa c’è, ma il mio fisico non c’è mi diceva. Siamo nel 2023 e purtroppo non c’è ancora una cura contro questo brutto male.
Lei era anche testimonial di AIRC e crediamo alla ricerca, dobbiamo far sì che possa sconfiggere questa malattia.