Grosjean, vivo per miracolo dopo il pauroso incidente in Formula 1: “Mi ha salvato”
L'alfiere della Haas è intervenuto sui social per tranquillizzare tutti dopo lo spaventoso schianto
Gli amanti della Formula 1 possono tirare un sospiro di sollievo: Romain Grosjean, l’alfiere francese della scuderia Haas, ieri rimasto coinvolto in un incidente drammatico durante il Gran Premio del Bahrain, sta fortunatamente bene. Il pilota ha riportato solamente alcune ustioni e nessuna frattura. Insomma, non ne è uscito completamente illeso, ma è sufficiente riguardare le immagini dello schianto per comprendere come le conseguenze potevano essere ben peggiori.
Grosjean: pericolo sventato
Il mondo delle corse, e quindi anche quello della iper competitiva Formula 1, implica sempre una percentuale di rischio. Per infilarsi il casco e sfrecciare a bordo della propria monoposto bisogna avere carattere e coraggio. Solamente così è possibile percorrere le curve alla velocità siderale di 300 km/h.
Vista la morte in faccia
La FIA, ovvero la federazione a capo del circus, ha introdotto significative novità con il passare degli anni, per ridurre quanto più i rischi. Eppure, una dose di imprevedibilità esiste.
Lo sa perfettamente Romain Grosjean, un veterano della F1, che ha sostanzialmente visto la morte in faccia. Un tragico destino al quale è scampato per un nonnulla.
Impatto da brividi
A distanza di qualche ora dall’accaduto, la Haas, team USA guidato dal team manager Gunther Steiner, ha fornito degli aggiornamenti sulle attuali condizioni del transalpino. L’impatto tra la sua Haas VF-20 e il guard-rail del circuito di Sakhir, avvenuto a 221 km/h, ha fatto venire letteralmente i brividi.
Grosjean salvato dall’Halo
Attraverso un video pubblicato su Instagram, anche se con le mani fasciate per le ustioni, Grosjean è apparso sorridente. Il classe 1986 è intervenuto per rassicurare tutti gli sportivi in ansia per lui: sta bene. Desiderava ringraziare per i numerosi messaggi di sostegno e per il provvidenziale soccorso dei medici e della FIA. Un po’ di anni fa era contrario all’Halo. Ma crede sia la cosa migliore portata in F1. Senza l’Halo – ha concluso– non sarebbe qui a parlare.