“Ha dichiarato il falso” primo denunciato nel caso di Sharon Verzeni: cosa hanno scoperto gli inquirenti
Denunciato per falsa testimonianza Fabio Delmioglio, il sosia di Johnny Depp che si era inventato tutto solo per visibilità
Continuano le indagini sul caso dell’omicidio della giovane barista Sharon Verzeni, uccisa nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorso con quattro coltellate. Pur non avendo ancora rivelata l’identità del misterioso autore del delitto, sul caso nelle ultime ore si è focalizzata l’attenzione su uno dei personaggi emersi da tempo intorno a questa storia. Si tratta di Fabio Delmiglio, più comunemente conosciuto come il sosia dell’attore Johnny Depp.
L’uomo si era presentato lo scorso sabato 24 agosto dai carabinieri della stazione di Ponte San Pietro sostenendo di aver conosciuto Sharon Verzeni qualche giorno prima del suo omicidio. L’incontro con la donna sarebbe avvenuto presso il bar-pasticceria in cui la vittima lavorava come cameriera per un mero scopo professionale. Sharon, in base alla testimonianza fatta dallo stesso Delmiglio agli inquirenti, gli avrebbe chiesto di “pubblicizzare qlc”, senza precisare cosa, sul suo social network.
In realtà, l’intera dichiarazione è risultata falsa e frutto di una pura invenzione con l’unico fine da parte dell’uomo di godere di un mero ritorno pubblicitario.
Fabio Delmiglio: denunciato per favoreggiamento personale
Nella giornata di oggi, mercoledì 28 agosto, è emersa una nuova, clamorosa svolta in merito alle indagini sul caso dell’omicidio di Sharon Verzeni.
Fabio Delmiglio, sosia di Johnny Depp, residente a Brembate Sopra, è stato denunciato per favoreggiamento personale. La sua precedente dichiarazione, rilasciata agli inquirenti in merito all’incontro avuto con la vittima dell’omicidio, è stata semplicemente e totalmente inventata.
Alla richiesta di spiegazioni pretesa dai carabinieri sul motivo per cui l’uomo si fosse inventato tutto, Delmiglio ha ammesso che le motivazioni riguardavano una convenienza del tutto personale. Il sosia di Johnny Depp nutriva infatti la speranza di un “possibile ritorno pubblicitario” derivante dalle interviste che sarebbero seguite alla sua convocazione e audizione in caserma.
Il puro desiderio di ricavare da tutta questa storia maggiore popolarità attraverso un costante riflesso mediatico avrebbe spinto Fabio Delmiglio a rendere falsa testimonianza ai carabinieri.