“Ha tentato di fermarlo” mamma investita a Milano, parla un super testimone: il racconto potrebbe ribaltare tutto
Una madre di 34 anni è stata investita e uccisa da un tir a Milano mentre cercava di fermare il conducente, che ora è accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga.
Un tragico incidente ha scosso Milano mercoledì mattina, 11 dicembre, quando una madre di 34 anni, Rocio Espinoza Romero, è stata investita e uccisa da un tir mentre attraversava le strisce pedonali. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla dinamica dell’incidente e sulla responsabilità del conducente del veicolo pesante coinvolto. Un testimone ha fornito dettagli cruciali che potrebbero indicare che l’incidente avrebbe potuto essere evitato.
La dinamica dell’incidente
Secondo quanto riportato da un testimone oculare, Rocio Espinoza Romero avrebbe alzato le mani e sbracciato nel tentativo di fermare l’autista del tir mentre si trovava sulle strisce pedonali. Questo gesto sembra suggerire che la vittima fosse consapevole del pericolo imminente e cercasse di avvisare il conducente. Tuttavia, il tir ha travolto la donna, trascinandola per circa 13 metri. L’impatto ha avuto conseguenze fatali, lasciando la comunità locale in stato di shock e indignazione per la perdita di vita di una madre di famiglia.
Le indagini condotte dalla Polizia locale, sotto la supervisione della pm Paola Biondolillo, hanno evidenziato elementi che potrebbero dimostrare una negligenza da parte del conducente. Le autorità stanno esaminando vari aspetti dell’incidente, inclusi i testimoni e le condizioni del traffico al momento dell’accaduto. L’evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale, in particolare nei confronti dei pedoni.
La posizione del conducente del tir
Francesco Monteleone, il ventiquattrenne alla guida del tir, ha dichiarato di non essersi accorto dell’incidente. Tuttavia, le dichiarazioni fatte dagli inquirenti indicano che ci sono prove che contraddicono la sua versione. Dopo l’incidente, Monteleone ha contattato il suo avvocato, un comportamento che ha suscitato sospetti tra le autorità. Gli investigatori stanno raccogliendo ulteriori prove sulla sua condotta e sul suo stato al momento dell’incidente.
Il giovane conducente è in possesso di una patente regolare e ha un contratto di lavoro in regola. Non risultano precedenti penali a suo carico e l’alcoltest effettuato dopo l’incidente è risultato negativo. Tuttavia, le autorità stanno ancora aspettando i risultati del test tossicologico. È importante notare che Monteleone non si è fermato dopo l’incidente, continuando a svolgere il suo lavoro come se nulla fosse accaduto, il che solleva ulteriori interrogativi sulla sua responsabilità.
Il caso ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica e potrebbe portare a conseguenze legali significative per il conducente. La pm Biondolillo ha richiesto la convalida dell’arresto e la custodia in carcere per omicidio stradale aggravato dalla fuga. Questo episodio rappresenta una tragica perdita per la famiglia della vittima e un monito per la società riguardo alla sicurezza stradale e al rispetto delle norme di comportamento alla guida.