I depistaggi di Alessandro Impagnatiello ed i falsi messaggi mandati con il telefono di Giulia Tramontano

I depistaggi di Alessandro Impagnatiello ed i falsi messaggi che ha mandato dal telefono di Giulia Tramontano

Alessandro Impagnatiello dovrà tornare in aula il prossimo 12 febbraio e poi il 7 marzo. In queste due occasioni saranno ascoltate le testimonianze della madre di Giulia, della sorella Chiara e anche quella della ragazza che il barman frequentava da circa un anno.

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La 29enne che era incinta al settimo mese del suo primo figlio, ha perso la vita il 27 maggio dello scorso anno, nell’abitazione che condivideva con il compagno, a Senago.

Impagnatiello dalle indagini è emerso, che ha cercato di avvelenare la donna per diversi mesi, per cercare di mettere fine alla sua vita, ma anche per provocarle un aborto.

Infatti agli atti del processo, c’è anche il video del baby shower, in cui si vedono entrambi felici per la scoperta del sesso del bambino. Tuttavia, per i legali della famiglia di Giulia, lui in quei giorni stava anche cercando di avvelenarla.

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La sera in cui ha messo fine alla sua vita con 37 fendenti, ha provato a bruciare il corpo due volte. La prima volta nella vasca da bagno e poi nel box auto.

I depistaggi di Alessandro Impagnatiello

Impagnatiello però, da quello che è agli atti del processo, ha provato anche a mettere in mezzo la sua famiglia nei depistaggi agli agenti. La sera del 28 maggio, il giorno dopo il delitto, durante l’interrogatorio con gli inquirenti, ha detto che lui in realtà non era in possesso né di una cantina e nemmeno di un box.

Il fratello Omar, ascoltato poi dagli agenti, ha detto che aveva mandato poco prima un messaggio alla madre in cui l’avvisava di non dire nulla agli agenti. Questo perché all’interno del box c’era della marijuana.

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Agli atti c’è anche l’ultimo audio di Giulia, in cui si sfoga con una sua amica, prima di rientrare a casa. Le diceva che era stanca di Alessandro e che aveva intenzione di lasciarlo, per poi continuare con il figlio.

Impagnatiello al termine della prima udienza, ha scelto di prendere parola. Ha fatto un discorso di circa 4 minuti, in cui ha parlato di ciò che prova ed ha voluto chiedere scusa alla famiglia della ragazza.