I primi risultati dell’autopsia sul corpo di Marisa Leo e la scoperta sulle armi che l’ex era riuscito a procurarsi
Omicidio di Marisa Leo, arrivati i primi risultati dell'autopsia eseguita sul corpo della 39enne: cosa è emerso
Nella giornata di lunedì 11 settembre è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Marisa Leo, la mamma 39enne che ha perso la vita per mano del suo ex compagno Angelo Reina. Quest’ultimo poco dopo con l’arma usata per commettere il delitto, ha deciso di togliersi la vita.
In questi giorni familiari ed amici stanno parlando della storia di questi due genitori, che hanno lasciato una bambina di 3 anni, che ora è con lo zio, che non ha ancora trovato il coraggio per dirle la verità.
Sono circa 3 i colpi che l’uomo ha sparato nella parte dell’addome della donna. Purtroppo non le hanno lasciato scampo e quando i medici sono intervenuti, non hanno potuto far altro che constatare il suo decesso.
Alcuni familiari ed amici di Marisa hanno detto che lei in realtà era a conoscenza di quelle armi. Questo perché pochi giorni prima, l’uomo le aveva mostrato delle foto e le aveva fatto capire che frequentava il poligono.
Dalle indagini però è emerso che le deteneva illegalmente. Per questo ora gli inquirenti stanno lavorando per capire come è riuscito a trovarle. Nel frattempo dopo l’autopsia, il pm ha dato il nulla osta per la salma ed i familiari hanno la possibilità di dirle addio nella giornata di mercoledì 12 settembre.
Il delitto di Marisa Leo, commesso dal suo ex Angelo Reina
Marisa ha perso la vita nella sera del 6 settembre. Angelo Reina il suo ex, l’ha ingannata dicendole di andare a riprendere la figlia nell’azienda agricola di sua proprietà. Ma la piccola era dalla bisnonna.
Una volta lì, però lui ha tirato fuori un’arma e l’ha colpita nella parte dello stomaco. Purtroppo la 39enne ha perso la vita e lui dopo essere andato via, si è tolto la vita con lo stesso fucile usato per colpire la moglie.
Gli inquirenti dalle indagini hanno scoperto che l’uomo stava progettando il delitto da circa una settimana. Aveva noleggiato un’auto, ritrovata poco dopo, con dentro i colpi dell’arma trovata vicino al suo corpo.