Il dolore della famiglia di Rayan: il padre costruiva il pozzo perché nel villaggio non c’è acqua
Davvero una storia straziante
Non si può comprendere il dolore della famiglia di Rayan, il bambino di 5 anni morto per essere caduto in un pozzo che il padre stava costruendo vicino a casa.
E il dolore è ancora più forte perché la famiglia vive in un villaggio dove non c’è acqua, dove la povertà è estrema. E quello che per i genitori era un sogno per avere acqua per i bambini, si è trasformato in un incubo con un esito fatale che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso.
Rayan viveva con la sua famiglia in un villaggio nelle montagne del Rif, in Marocco. Un luogo dove l’acqua, così come l’elettricità, è un bene che in pochi si possono permettere.
A Ighran, vicino al città nord-occidentale di Chefchaouen, non c’è nulla. E il papà del bambino aveva deciso di scavare sette anni fa un pozzo profondo 7 metri per avere acqua. Spendendo 4 mila euro per il bene della famiglia.
Il sogno del papà era dare una vita migliore ai figli. Per quello aveva scavato un pozzo per dare loro acqua pulita da usare. Mai avrebbe immaginato che quel sogno sarebbe diventato un incubo.
Il bambino martedì scorso giocava poco distante da quella buca. Quando all’improvviso la sua vita si è fermata. Si era appena iscritto all’asilo, un evento raro in un paese in cui uomini e donne sono analfabeti e abbandonano la scuola molto presto.
Il dolore della famiglia di Rayan
Il papà e la mamma di Rayan sognavano un futuro migliore per i loro figli. Per la figlia maggiore, ad esempio, costretta a non andare più a scuola perché le strade che portano alle scuole sono pericolose e non possono permettersi il trasporto. Così come è impossibile andare in un ospedale: il più vicino è a 100 chilometri di distanza.
Oggi il pozzo è stato chiuso. Quel pozzo che avrebbe dovuto ridare dignità a una famiglia che ha perso tutto. E che continuerà a vivere il suo dolore in un luogo sperduto dove nemmeno acqua ed elettricità arrivano.
Non resta che una casa di mattoni e un buco otturato; un sogno che si è trasformato in un incubo.