Il Governatore Marsilio ha firmato l’ordinanza: Abruzzo zona rossa
Dal 18 novembre fino al 3 dicembre, anche l'Abruzzo diventerà zona rossa: l'ordinanza di Marco Marsilio
Nella serata di ieri, 16 novembre, il Governatore Marco Marsilio ha firmato una nuova ordinanza. Da domani, 18 novembre, anche l’Abruzzo diventerà zona rossa, fino al prossimo 3 dicembre. Dopo ore di polemiche e opinioni contrastanti, si è deciso di non chiudere le scuole fino alla prima media, come previsto dal nuovo Dpcm. Dalla seconda media, si dovrà procedere con la didattica a distanza.
Marsilio ha spiegato che pur avendo valutato la chiusura di tutte le scuole, la richiesta non è stata accolta poiché non ci sono strumenti che possano sostenere le famiglie in una situazione così difficile. Una situazione che, senza congedi parentali e bonus baby-sitter, diventerebbe insostenibile.
Scattano quindi, da domani, come previsto dal Dpcm, le chiusure di tutti i negozi, dei bar e ristoranti, dei centri commerciali, centri estetici e di tutte le attività ritenute non necessarie durante l’emergenza sanitaria. Resteranno aperte farmacie, tabaccherie, attività di generi alimentari, edicole, parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri.
Non sarà più possibile muoversi all’interno dei comuni, se non per ragioni di stretta necessità.
Sarà ancora possibile svolgere attività fisica in forma individuale nei pressi delle proprie abitazioni. Chiusi anche musei, teatri, palestre, sale giochi e scommesse, bingo. I mezzi di trasporto pubblico dovranno ridurre al 50% il carico dei passeggeri (ciò non vale per gli scuolabus).
L’asporto sarà consentito fino alle ore 22:00. Mentre per quanto riguarda la consegna a domicilio, non ci sono restrizioni.
La decisione di Marsilio di fronte alla situazione degli ospedali
Marsilio ha poi spiegato che la decisione è arrivata per via della tragica situazione delle strutture sanitarie.
Vi rendete conto di quante sono le persone negli ospedali? La capacità delle strutture è molto limitata. Ascoltiamo il grido di dolore dei medici, degli infermieri e dei pazienti, che hanno difficoltà ad accedere al Pronto Soccorso e nei reparti di Terapia Intensiva.
Usare il principio di precauzione e cercare di fermare la curva, prima che la situazione negli ospedali diventi assolutamente ingestibile. Ovunque c’è bisogno di posti letto.