Il piano di Alessandro Impagnatiello ed il nuovo sospetto degli investigatori
Il folle piano di Alessandro Impagnatiello, da quando ha iniziato a somministrare il veleno a Giulia ed il sospetto degli inquirenti
Gli agenti stanno facendo un lavora davvero particolare per ricostruire con esattezza il delitto di Giulia Tramontano, commesso dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello. Quest’ultimo si trova in arresto dalla sera in cui ha deciso di confessare e far ritrovare il corpo.
Il 30enne, che lavorava come barman in un locale molto noto di Milano, per gli inquirenti aveva messo in atto il suo piano dall’inizio di dicembre, quando la ragazza aveva deciso di portare avanti la gravidanza.
In quel periodo anche la collega-amica aveva scoperto di aspettare un bambino. Però lei, forse perché aveva capito come era fatto il ragazzo e perché troppo giovane, ha deciso di abortire e quindi di interrompere la gravidanza.
Impagnatiello in quei mesi, aveva iniziato a somministrare il veleno a Giulia. Tuttavia, non riusciva proprio a capire come mai quel puntino nella pancia della compagna, continuava a crescere, invece di perdere la vita.
La 29enne quando ha iniziato a capire chi era il compagno ed ha iniziato ad avere dei sospetti, ha confessato alla sorella di voler abortire. Per lei però, erano ormai passati i termini previsti dalla legge per interrompere una gravidanza.
Alessandro durante la confessione, ha fatto credere che il suo è stato un delitto di impeto, che non aveva progettato nulla. Dalla relazione del medico legale sull’autopsia, la verità emersa era un’altra: stava cercando di mettere fine alla vita di Giulia e Thiago, ormai da mesi.
Il nuovo sospetto degli inquirenti su Alessandro Impagnatiello
La notte in cui ha commesso il delitto ed aveva ripulito tutta la casa, si è recato fuori l’appartamento della collega. Lei non lo ha mai fatto entrare, ma gli inquirenti ipotizzano che avesse intenzione di mettere fine anche alla sua vita.
Dal giorno della confessione, Alessandro Impagnatiello non ha più detto nulla, nemmeno per dare a Giulia la verità che merita. Per questo un secondo colloquio con lui è in programma per settembre.
Ora ovviamente sarà solo lui a smentire o a confermare la versione degli inquirenti. Viste le prove raccolte in questi mesi, il Giudice potrebbe anche contestargli le aggravanti della crudeltà e della premeditazione.