Il piccolo Eitan Biran è stato rapito dal nonno materno: aperta un’inchiesta sull’accaduto
Crollo funivia Stresa Mottatore, il piccolo Eitan Biran è stato rapito dal nonno e riportato in Israele
È stata aperta un’inchiesta da parte della Procura per il rapimento del piccolo Eitan Biran, il bimbo di 6 anni sopravvissuto al crollo della Funivia Stresa Mottatore. La zia paterna, Aya Biran, nella giornata di sabato 11 settembre, ha denunciato la scomparsa del bambino, che gli era stato affidato.
Una battaglia legale che ovviamente sta portando a gravi problemi. Purtroppo l’unico è rimetterci è proprio il bimbo, che dopo la perdita dei suoi genitori, deve ancora soffrire per ciò che sta vivendo.
Il piccolo Eitan Biran 3 mesi dopo la morte dei suoi cari, è andato a vivere dalla zia paterna, poiché è rimasta al suo fianco dal giorno della tragedia.
Tuttavia, i familiari della madre da quel momento hanno deciso di chiederne l’affidamento. La zia materna ha detto che la mamma desiderava farlo crescere con un’educazione ebraica ed israeliana e con quella famiglia per loro non è una cosa possibile.
Il bambino aveva la possibilità di vedere il nonno e i suoi cari tramite delle visite programmate proprio dagli assistenti sociali.
Il racconto del rapimento del piccolo Eitan Biran
Aya Biran la zia paterna, nella denuncia, ha detto che tutto è avvenuto nel primo pomeriggio di sabato 11 settembre. Il signore è andato a prendere il bambino la mattina, perché avevano un incontro programmato e doveva riportarlo a casa entro le 18.30.
La donna però, non vedendolo arrivare all’orario stabilito, si è preoccupata. Ha provato a contattarlo, ma tutti i suoi tentativi non hanno avuto successo. Solo poche ore dopo ha ricevuto il seguente messaggio: “Eitan è tornato a casa!”
Tramite l’ambasciata israeliana è venuta fuori tutta la verità. Il nonno ha riportato il piccolo in Israele con un aereo privato, poiché aveva anche il suo passaporto. Aya Biran nel frattempo ha deciso di sporgere una denuncia per rapimento alla polizia italiana. Il suo legale Armando Simbari, in un’intervista con ANSA, ha dichiarato:
Siamo sconvolti ed increduli, non potevamo immaginare si arrivasse a tanto.