Il post di Emanuela Candela sui social, un mese prima del suo decesso: parlava della sua malattia
Il post di Emanuela Candela, pubblicato sui social un mese prima di perdere la vita: parlava della patologia che l'ha colpita
Sono in corso tutte le indagini per la triste e straziante scomparsa di Emanuela Candela, la donna di 37 anni che nella serata di martedì 4 aprile è stata trovata senza vita in casa. Solo un mese prima aveva scritto un lungo post sui social per raccontare la patologia di cui era affetta.
Per la famiglia, il marito e tutti quelli che l’hanno conosciuta, sono giorni di grande strazio e tristezza. Nessuno di loro si aspettava di vivere una perdita del genere.
I fatti sono avvenuti nella serata di martedì 4 aprile. Precisamente nell’appartamento al quinto piano in cui la donna viveva, che si trova in viale Europa, nella città di Palermo.
Il marito non riuscendo a rientrare a casa, ha chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco. Questi ultimi sono presto intervenuti, ma una volta aperta la porta, hanno trovato il corpo della donna ormai senza vita sul pavimento del bagno.
Aveva un taglio alla gola, provocato probabilmente da un’utensile da cucina. Ora le forze dell’ordine sono a lavoro per capire cosa è accaduto e se si tratti di un gesto estremo o di un delitto.
Il corpo ora si trova all’obitorio dell’ospedale, in attesa dell’autopsia. Gli agenti hanno interrogato il marito. In queste ultime ore è emerso un post che la giovane ha pubblicato sul web, lo scorso 6 marzo.
Il post di Emanuela Candela sui social
Io quel lunedì me lo ricordo bene. Tornavo da una bellissima escursione ed improvvisamente tu mi facevi domande ed io non parlavo. Non riuscivo più a pronunciare una frase, non sapevo comunicare tramite la scrittura.
Non riuscivo più ad essere padrone di me stessa e dei miei riflessi. La cosa che ho pensato quando le porte dell’ambulanza si sono chiuse è stata: ‘Rivedrò mai mio marito!’ Siamo sposini e dovremmo goderci il nostro primo anno di matrimonio. Ho vissuto i 15 giorni più lunghi della mia vita.
La verità è che quando abbiamo la salute siamo più ricchi di quello che pensiamo. Quando penso che c’è chi beve o fa altro per distruggersi non me lo spiego, chi fa questo può scegliere, ma quando scopri una diagnosi infausta o ti viene una malattia non dipendente da te e sei succube perché ti manca la possibilità di scegliere. Grazie Dio per avermi dato una seconda possibilità e di poterlo raccontare oggi. Io oggi ricomincio da me.