Il racconto di Roberto Manfè, il migliore amico di Rossano Rubicondi: “Non le dimentichi quelle cose”
A Domenica In, il migliore amico di Rossano Rubicondi ha voluto raccontare tutta la verità dei fatti: ecco le parole di Roberto Manfè
In diretta a Domenica In, il migliore amico di Rossano Rubicondi ha svelato, una volta per tutte, la verità sulla malattia e sulla morte dell’attore. Roberto Manfè, in collegamento da New York, ha spiegato che era circa un anno che l’ex naufrago combatteva il suo male, iniziato con un melanoma sul polso.
Andava spesso in giro con un cerotto e si rifiutava di farlo vedere alle persone, finché lo stesso Roberto non gli ha fatto capire che doveva farsi assolutamente visitare. Rubicondi non aveva ancora rinnovato l’assicurazione sanitaria a New York, così ha atteso di tornare in Italia, dove un altro amico lo ha portato da un chirurgo a Milano. Lì ha scoperto di avere un tumore al terzo stadio, già diffuso.
In seguito, ha fatto un’altra visita in un villaggio a Santo Domingo, dove ha avuto la stessa identica diagnosi. Cancro al terzo stadio.
Tornato a New York era molto provato, ma mi disse ‘Io voglio combatterlo’. Poi ha riattivato l’assicurazione medica ed ha iniziato a fare tutte le cure. Anche negli ospedali più importanti che ci sono a New York. Purtroppo continuava ad avanzare, fino ad arrivare allo stadio 4, che vuol dire metastasi in tutto il corpo. Aveva attaccato soprattutto il fegato ed era molto molto avanzato.
Lui era sempre positivo, aveva un carisma da vendere. Era consapevole che sarebbe stata dura.
Roberto Manfé e il ritrovamento di Rossano Rubicondi
Roberto Manfè ha raccontato che la persona che è stata più vicina al suo amico, è stata la sua ex moglie Ivana Trump. L’imprenditrice lo ha aiutato con l’assicurazione sanitaria e lo ha sostenuto durante tutte le cure.
Lo ha anche aiutato ad affittare un appartamento ad un isolato di distanza da casa sua.
Anche lui stesso e sua moglie Erika sono sempre rimasti accanto a Rossano. Era parte della loro famiglia, uno zio per le loro figlie.
È stato proprio Roberto Manfè a trovare il corpo del suo migliore amico. Ha raccontato che non gli rispondeva più ai messaggi. Così, preoccupato, il mattino successivo ha deciso di recarsi a casa sua.
Il giovedì ero in ospedale per un piccolo intervento, la sera prima ci eravamo mandati dei messaggi. Uscito dalla sala operatoria gli mando un messaggio e vedo che non mi risponde. Resto a casa, il mattino seguente vedo che ancora non ha letto i messaggi, inizia a sembrarmi strano. Mi vesto e quando arrivo dal portiere gli dico che c’è qualcosa che non va. Sapeva della gravità della malattia, quindi mi dice di andare su.
Lo abbiamo trovato lì, non c’era più nulla da fare purtroppo. Non è stato bello nella maniera più assoluta, sono cose che non dimentichi.