Il reddito di cittadinanza sarà sostituito dal reddito di sussistenza, ecco di cosa si tratta
Il reddito di cittadinanza sarà modificato, il beneficio spetterà solo a coloro che non hanno la possibilità di immettersi nel mondo del lavoro. Per il resto dei beneficiari saranno attuati piani di occupazione, a tutela della dignità della persona.
Il reddito di cittadinanza nasceva nel 2019, con il decreto-legge n. 28. Questo strumento era stato pensato per sostenere economicamente le famiglie e contrastare la povertà. Non si trattava solo di un sussidio economico. Era bensìl’impegno che lo stato si assumeva per raggiungere lo scopo dell’inclusione sociale e del reinserimento al lavoro.
Il nuovo Governo, diretto dalla Premier Giorgia Meloni, ha manifestato l’intenzione di rivoluzionare questo decreto ridimensionandone i benefici. Infatti l’intenzione sarebbe quella di permettere il sussidio solo a determinate categorie svantaggiate. Quelle stesse che a causa di ciò non possono essere introdotte nel mondo del lavoro.
La Premier aveva definito il reddito di cittadinanza come una sconfitta sociale. Secondo la Meloni infatti la sussistenza non rappresenta uno strumento volto a preservare la dignità di coloro che sono in condizioni di lavorare. Il suo intento sarebbe quello di erogare maggior sussidio per coloro che sono impossibilitati a immettersi nel mondo del lavoro.
Le persone in grado di lavorare invece dovrebbero ricevere aiuto attraverso l’occupazione solo questo potrebbe secondo la Premier, aiutarli a ritrovare la dignità. Con queste premesse non si parlerebbe più di reddito di cittadinanza ma di reddito di sussistenza al quale potrebbero avere accesso solo determinate categorie.
Questo nuovo tipo di sussidio potrebbe non essere più affidato all’Inps ma passerebbe per le mani dei Comuni. Il motivo è che questi sarebbero più informati riguardo alle condizioni dei cittadini del territorio. Di conseguenza si riuscirebbe a fornire un servizio migliore e ad arginare il fenomeno delle false dichiarazioni.
Stando a quanto stimato da nuovo Governo queste modifiche apporterebbero un risparmio sulle casse dello stato pari a 8 miliardi di euro l’anno. Se da un lato le premesse sembrano essere buone dall’altro si pone il problema della legge di Bilancio del 2023.
Infatti entro il 30 Novembre questa legge dovrà essere presentata a Bruxelles e molti sono gli impegni presi dal Governo. Tra questi le manovre volte ad arginare il problema della crisi energetica. Forse le modifiche per apportare il reddito si sussistenza dovranno attendere il 2024 ma di sicuro saranno attuate delle restrizioni circa la platea di beneficiari.
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