Il tribunale di Buenos Aires ha bloccato la cremazione di Diego Armando Maradona: ecco il motivo
Il Tribunale avrebbe l'intenzione di riesumare il cadavere di Maradona per effettuare un test di paternità
Sono passati oltre venti giorni dalla morte di Diego Armando Maradona e il pibe de oro, come ha sempre fatto anche in vita, continua a far parlare di sé anche dopo la sua morte. Oltre alle indagini aperte che riguardano le eventuali responsabilità di coloro che lo seguivano nella convalescenza, in questi ultimi giorni, il tribunale argentino ha bloccato la sua cremazione, poiché il suo cadavere sarà molto probabilmente necessario per effettuare un test di paternità.
A richiederlo, oltre un anno fa, è stata una ragazza di 25 anni di nome Magalì Gil. La giovane ha affermato di come sua madre, tempo fa, le ha confidato che il suo vero padre era Diego Armando. A riportare la notizia è stata la testata giornalistica argentina Clarin, dopo la decisione del Tribunale di Buenos Aires di eseguire il test del DNA.
Nei prossimi giorni, si stabiliranno i modi e i tempi per effettuare questo test. Nel frattempo, quella che era la volontà di Diego, quella di essere cremato, è stata momentaneamente sospesa.
Oltre a Magalì, anche un altro uomo aveva richiesto ufficialmente che venisse effettuato un test genetico per verificare la paternità di Diego. Il suo nome è Santiago Lara e anche lui è in attesa di responsi.
Nel frattempo, l’avvocato di Maradona ha dichiarato che esistono già dei campioni genetici dell’ex numero 10 del Napoli e della Nazionale argentina. Quindi, secondo lui, non sarebbe necessario riesumare il cadavere sepolto nel cimitero privato di Bella Vista.
I riconoscimenti per Maradona
Mentre avvocati, medici e figli accertati e presunti si sfidano in leziose battaglie legali, il cuore del popolo che lo ha amato, continua a battere più forte che mai anche dopo la sua morte.
Diego ha rappresentato una generazione intera alla quale, attraverso dei calci ad un pallone, ha fatto provare emozioni reali e indimenticabili. Nonostante non sia passato neanche un mese dalla sua scomparsa, sono già diversi i riconoscimenti e le dediche che ha ricevuto.
Il più eclatante è arrivato da Napoli, la città che lo ha accolto e amato per 7 lunghi anni. Il comune ha deciso di rinominare lo stadio San Paolo, il teatro delle sue più clamorose gesta da calciatore, come Stadio Diego Armando Maradona.
L’ultimo riconoscimento è arrivato dall’Argentina, dove nel comune di La Plata, nei pressi dello stadio del Lobo, la strada 60 ha ufficialmente preso il nome dell’ex campione.