Incidente Alessandria: parla il papà del 23enne che era alla guida della macchina
Il papà del 23enne che guidava l'auto del tragico incidente di Alessandria, ha raccontato di aver ricevuto minacce di morte
Il drammatico incidente avvenuto alle 4:00 del mattino della scorsa domenica alla periferia di Alessandria, è uno dei più tragici che si ricordi in tempi recenti nelle strade italiane. Il 23enne che era alla guida, Maruan Naimi, oggi è ricoverato e piantonato in ospedale e dovrà rispondere del reato di omicidio stradale plurimo. il padre del ragazzo ha raccontato di aver ricevuto minacce dai parenti delle vittime.
Erano circa le 4:00 della notte tra sabato e domenica scorsi, quando una pattuglia dei Carabinieri di Alessandria ha notato una Peugeot 807 procedere a passo irregolare nel quartiere Cristo. I militari hanno acceso i lampeggianti e intimato al guidatore di fermarsi.
Quest’ultimo, invece, forse per paura di prendere sanzioni, ha deciso di accelerare e tentare la fuga verso la periferia della città.
Fuga che però è durata poco. Perché arrivata ad una semicurva sulla statale 244 tra Cabanette e Cantalupo, la vettura ha perso aderenza con l’asfalto ed è finita fuori strada, ribaltandosi più volte, sfondando un guard rail e finendo nel cortile di una villetta.
Il bilancio è stato tragico. A bordo della macchina c’era 7 ragazzi, tutti sbalzati via dall’abitacolo. Per tre di loro, Lorenzo Pantuosco di 23 anni, Lorenzo Vancheri di 21 e Denise Maspi di 15, non c’è stato nulla da fare se non constatarne il decesso istantaneo.
Gli altri quattro sono tutti ricoverati in ospedale. Un 19enne è in condizioni critiche ed ha avuto più di un arresto cardiaco, mentre un’altra ragazza rischia l’amputazione di una gamba.
Minacce alla famiglia del 23enne che ha causato il tragico incidente
Colui che ha riportato i traumi più lievi è stato proprio Maruan Naimi, il 23enne che era alla guida dell’auto. Il suo tasso alcolemico era di poco superiore al limite consentito ed ora dovrà rispondere del reato di omicidio stradale plurimo.
Come gli altri suoi amici sopravvissuti anche lui ora è in ospedale, piantonato dalla Polizia.
Il padre del ragazzo, raggiunto dai giornalisti, ha raccontato di aver ricevuto minacce e che lui e sua moglie non possono tornare a casa.
Alcune persone sarebbero andate anche fuori dall’ospedale e chiesto ai poliziotti all’entrata di dirgli dove fosse Maruan.
Ci chiamano assassini, ma noi siamo qui da trent’anni a lavorare, nostro figlio è nato a Alessandria. Quei ragazzi erano tutti come altri figli per noi. Entravano e uscivano da casa quando volevano. Siamo distrutti per quello che è successo. Maruan ha sbagliato, ma poteva succedere a un altro ragazzo. E comunque non è stato l’unico a sbagliare.
L’uomo infatti sostiene velatamente che parte della colpa sia anche dei Carabinieri stessi.
Gli stavano dietro con i lampeggianti accesi anche con la nebbia e con il ghiaccio in strada. Mio figlio ha sbagliato, ma è per l’inseguimento che c’è stato l’incidente.