Indagini sul cellulare di Mattia Caruso. La famiglia: “Valentina sta mentendo”
Quanto c'è di vero nella confessione di Valentina Boscaro, la donna che ha ucciso Mattia Caruso? Al setaccio il cellulare dell'uomo
Gli inquirenti continuano le indagini per vederci chiaro sul caso di Mattia Caruso, l’uomo che ha perso la vita per mano della fidanzata Valentina Boscaro.
La donna si trova attualmente agli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico. Una decisione che ha addolorato ancora di più la famiglia di Mattia Caruso. Secondo i genitori, Valentina sta mentendo alle autorità e per la decisione del giudice, non proverà nemmeno la paura della prigione. È libera, a casa sua, mentre loro hanno perso un figlio.
A tale proposito, l’avvocato della donna ha voluto precisare che Valentina Boscaro non si trova ai domiciliari perché è madre di una bambina piccola, ma perché “questa è stata ritenuta la misura idonea per le esigenze cautelari attuali”. Ciò significa che, secondo il Gip, l’imputata non può inquinare le prove o fuggire e gli arresti domiciliari per ora sono sufficienti. Per quanto riguarda la sua bambina, spetterà al Tribunale per i Minorenni decidere.
Ciò che ora le forze dell’ordine vogliono capire, è cosa sia accaduto davvero dentro la macchina di Mattia Caruso. Cosa i due hanno fatto per tutta la sera, i movimenti, gli orari e i veri motivi che hanno portato la fidanzata a prendere l’arma e a colpirlo dritto al cuore. Per cercare risposte, gli inquirenti stanno ispezionando il cellulare dell’uomo.
Nel frattempo, si attende anche l’autopsia sul suo corpo senza vita, i cui risultati serviranno a stabilire in che condizioni fosse l’uomo. Valentina Boscaro lo ha accusato di fare uso di sostanze stupefacenti. Ha rivelato che la picchiava sempre e che quella sera aveva bevuto. Lei era esasperata e così, quando ha visto l’arma sul cruscotto, l’ha presa per difendersi.
Ma quanto c’è di vero nel suo racconto? La famiglia dell’uomo crede che stia mentendo, perché più volte Mattia era tornato a casa pieno di graffi e ogni volta che il padre e il migliore amico cercavano di farlo ragionare e gli chiedevano di lasciar stare quella ragazza, lui rispondeva che le donne non si toccano. Proprio come gli aveva insegnato suo padre.
Quanto c’è di vero nelle parole di una donna che ha confessato il delitto dopo una prima storia inventata? Aveva raccontato di un uomo misterioso, una resa dei conti con un tizio incappucciato. Si era fatta trovare con il fidanzato agonizzante sul grembo, nella totale disperazione. E invece era stata proprio lei l’autrice del delitto.
Oggi Valentina Boscaro ripete che voleva solo difendersi e non di certo togliergli la vita e gli inquirenti si domandano: “Perché se era legittima difesa e lui la stava picchiando, Valentina Boscaro ha inventato la presenza di un uomo misterioso?”