Infastidito dai rumori del cantiere, spara agli operai, poi il drammatico gesto: pensava di averli uccisi. Dove e cos’è successo

Un anziano di 90 anni ha sparato a operai in un cantiere a Delebio, ferendo gravemente un uomo e suicidandosi successivamente. Indagini in corso da parte dei carabinieri.

Un tragico evento ha scosso la comunità di Delebio, un comune della Bassa Valtellina, quando un uomo di 90 anni ha aperto il fuoco contro un gruppo di operai in un cantiere vicino alla sua abitazione. L’incidente ha portato a un ferito grave e a un suicidio, suscitando preoccupazione e sconcerto tra i residenti. I dettagli dell’accaduto rivelano un contesto complesso di conflitti e tensioni locali.

La dinamica dell’incidente

Il protagonista di questa drammatica vicenda è Francesco Petrone, un novantenne che risiedeva in una casa adiacente al cantiere edile. Secondo le prime indagini, Petrone manifestava da tempo un forte risentimento nei confronti degli operai, probabilmente a causa di rumori incessanti e disagi creati dai lavori di ristrutturazione. Questo malcontento sembra aver raggiunto un culmine martedì pomeriggio, quando, dopo un acceso diverbio, l’uomo è rientrato nella sua abitazione per afferrare un fucile e fare fuoco.

Il colpo ha colpito un lavoratore di 54 anni, che è stato immediatamente trasportato in ospedale in codice giallo. Le sue condizioni sono state giudicate serie, ma fortunatamente non sembra essere in pericolo di vita. Un secondo operatore, presente sul luogo dell’incidente, è stato colpito solo di striscio, mentre il figlio del ferito, che si trovava nella zona, è uscito illeso. L’episodio ha creato un’atmosfera di panico e confusione tra i presenti, evidenziando la gravità della situazione.

Le conseguenze e le indagini

Dopo aver compiuto l’atto violento, Francesco Petrone ha fatto ritorno nella sua casa. Qui, sopraffatto dal rimorso e dalla consapevolezza delle sue azioni, ha deciso di porre fine alla sua vita con un colpo di pistola. Questo gesto finale ha aggiunto un ulteriore strato di tragedia all’incidente, lasciando la comunità locale in uno stato di shock. È emerso che entrambe le armi utilizzate durante l’episodio erano detenute legalmente, un aspetto che solleva interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione delle armi in situazioni di conflitto personale.

Le forze dell’ordine, in particolare i carabinieri della Compagnia di Chiavenna, hanno avviato un’indagine per chiarire i dettagli e le motivazioni dell’accaduto. Il coordinamento è sotto la supervisione della Procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone. Nel corso delle indagini, l’area è stata isolata per consentire il lavoro della Scientifica, che ha effettuato rilievi e raccolto prove utili a ricostruire la sequenza degli eventi. La comunità di Delebio, con i suoi circa 3500 abitanti, si trova ora a fare i conti con un episodio di violenza che ha scosso profondamente la sua tranquillità quotidiana.