Julen: le incongruenze nelle indagini

Julen: le incongruenze nelle indagini richiedono approfondimenti e gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi; ecco cosa non riescono a spiegarsi.

Julen: le incongruenze nelle indagini non sono finite e gli inquirenti cercano ancora dei colpevoli. La dinamica dei fatti è molto chiara. Quello che non si sa ancora è perché il bambino era così vicino al pozzo, chi sapeva dell’esistenza del pozzo e perché non era stato coperto o segnalato.

Ovviamente queste risposte saranno date durante le indagini. Gli inquirenti non hanno lasciato nulla al caso. Hanno convocato il proprietario del terreno dove è avvenuta la tragedia e che era presente quando è caduto il piccolo Julen nel pozzo. Vogliono stabilire qual’è la sua responsabilità, visto che il pozzo era illegale, Lui ha spiegato che la zona è piena di pozzi illegali che prima vengono scavati e poi in seguito, segnalati e “condonati” diventando così legali.

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Non sappiamo ancora nulla su quello che l’uomo abbia raccontato agli inquirenti perché si tratta di documenti riservati che saranno resi pubblici solo al processo. Ma sappiamo che c’è grande voglia di scoprire la verità.

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Un bambino di 2 anni ha perso la vita e 2 genitori hanno perso loro figlio. Una perdita aggravata dal fatto che Josè Rosello e Vittoria Garcia avevano già perso un figlio di 3 anni, poco dopo la nascita di Julen. Oliver, il loro primo figlio, come ben sapete, si è accasciato a terra mentre facevano una passeggiata sulla spiaggia ed è morto. Si è trattato di un infarto e per i due genitori è stato terribile.

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Siamo sicuri che gli inquirenti non si arrenderanno finché non saranno trovati i colpevoli: lo devono al piccolo Julen, alla città di Totalàn e ai suoi cittadini che si sono stretti intorno alla coppia… lo devono alla Spagna che ha contribuito con mezzi e persone alle operazioni di soccorso. E, infine, lo devono al mondo intero che, con il fiato sospeso, ha pregato per 13 lunghissimi giorni sperando che Julen si salvi.