Kata scomparsa a Firenze: nell’ex hotel sono entrati i genitori con il consulente Luciano Garofano
Finito il sopralluogo nell'ex hotel Astor per la scomparsa di Kata: le parole del consulente Luciano Garofano sul controllo
Dopo poche ore dall’inizio si è concluso intorno alle 13, il nuovo sopralluogo nell’ex hotel Astor, dove la piccola Kata viveva con i suoi genitori. Sul luogo anche il consulente incaricato dalla madre e dal padre Luciano Garofano, che stava cercando delle risposte dentro la struttura.
Questa settimana per la vicenda è davvero importante, poiché anche il genetista incaricato dal pm dovrà fare ulteriori accertamenti su altri reperti.
I genitori di Kata hanno avuto il consenso della Procura per fare questo sopralluogo, visto che al momento è ancora sotto sequestro. Con loro c’erano i legali ed anche il consulente incaricato Luciano Garofano. Quest’ultimo al termine del controllo a Il Corriere della Sera ha detto:
Entrare qui con la madre di Kata ha permesso di mettere insieme dei flash, ricordi e sensazioni importanti. Non eravamo qui per analizzare le vie di fuga, ma per altri particolari che ora riferiremo agli inquirenti.
Al momento non è ancora chiaro cosa è emerso da questo controllo, ma probabilmente la coppia potrà dare informazioni importanti per le indagini.
Le indagini per la scomparsa di Kata
Sono passati tre lunghi mesi da quando della bambina si sono perse le tracce. Era il pomeriggio del 10 giugno, la madre era andata a lavoro ed aveva affidato i figli ad uno zio materno.
Una volta rientrata ci sono volute diverse ore prima che si rendesse conto della scomparsa della figlia. Solo poche ore dopo aver provato a cercarla da sola, ha deciso di denunciare l’accaduto.
Gli agenti sin da subito hanno avviato le ricerche del caso. Tuttavia, dopo un controllo nell’ex hotel Astor, hanno trovato delle tracce ematiche all’interno di tre stanze, che erano quelle che occupavano i familiari della piccola.
In questi giorni il genetista Ugo Ricci ora dovrà controllare quelle tracce e confrontarlo con quelle del DNA di Kata. Lo scopo è quello di capire se appartiene e a lei. Inoltre, devono anche fare ulteriori accertamenti in una borsa ed un trolley, che portavano altre persone uscite dall’hotel nella giornata in cui è sparita la bambina.