Katalin Eszsebet Bradacs ha confessato l’omicidio del piccolo Alex: “Ma non è stata colpa mia”
Dopo un anno dall'omicidio, Katalin Eszsebet Bradacs ha confessato di essere stata lei in preda alle allucinazioni
Per la prima volta dalla drammatica morte del figlio Alex di due anni, Katalin Eszsebet Bradacs ha ammesso di averlo ucciso mentre era in preda alle allucinazioni.
La vicenda risale allo scorso 2021, quando la donna è entrata con il figlio insanguinato in un supermercato e lo ha adagiato sul nastro della cassa chiedendo aiuto. Per mesi ha cambiato diverse versioni dei fatti, ma sin da subito gli inquirenti si sono convinti che fosse stata proprio lei ad uccidere il bambino.
In ogni filmato delle telecamere della zona, la donna compariva da sola con il minore. A confermare i sospetti, ci sarebbe stato anche un audio inviato ad un amico, nel quale Katalin Eszsebet Bradacs avrebbe ammesso di aver ucciso il piccolo Alex.
La donna ungherese è scappata dal suo paese, dopo che il giudice aveva affidato il minore al papà. Il movente sarebbe quindi una vendetta verso l’uomo e quella relazione che non aveva funzionato. La stessa sospettata aveva mandato delle foto del bambino insanguinato a suo figlio più grande e gli aveva scritto: “Adesso non sarà più di nessuno”.
Katalin Eszsebet Bradacs e le parole del padre biologico del piccolo Alex
Il padre biologico del piccolo ha raccontato di aver conosciuto la donna nel 2019. Poco dopo, è rimasta incinta ed ha subito mostrato strani comportamenti.
Durante la gravidanza, si dava i calci alla pancia e qualche volta non sentiva più il bambino. Poi assumeva dei farmaci steroidei. Dopo che Alex è nato, alla visita con l’assistente dell’infanzia, all’infermiera aveva detto che dovevano occuparsi di quel coso, altrimenti lo avrebbe fatto lei.
Dopo che il Tribunale ha affidato il minore al padre, Katalin è scappata e alla fine ha ucciso il suo bambino.
Oggi ha confessato, ha raccontato di essere stata lei, ma non per colpa sua. Secondo lo psichiatra, la donna era incapace di intendere e di volere. Ma l’avvocato del papà biologico vuole che venga effettuata un’altra perizia da un collegio di esperti, con la presenza di un esperto ungherese, che conosce bene la lingua dell’imputata.
Katalin Eszsebet Bradacs ha confessato di aver ucciso il figlio perché spinta dall’apparizione di una “Persona vestita di bianco che somigliava al nonno morto”.