La confessione di Alessandro Impagnatiello: “L’ho fatto per non farla soffrire”
Ecco cosa sarebbe accaduto secondo il racconto di Alessandro Impagnatiello la sera del delitto della compagna Giulia: "Non voleva vivere"
Emergono nuovi dettagli sull’interrogatorio di Alessandro Impagnatiello davanti agli inquirenti, l’uomo 30enne che ha messo fine alla vita della sua compagna incinta di 7 mesi, Giulia Tramontano.
L’accusato ha raccontato di aver compiuto l’atroce gesto, solo per non far soffrire la fidanzata. Sarebbe stata lei a ferirsi per prima alle braccia, dicendogli di non voler più vivere, con il coltello che aveva in mano e con il quale stava tagliando i pomodori:
Mentre veniva verso la sala con il coltello che stava usando per tagliare i pomodori, ha iniziato a procurarsi dei tagli sulle braccia, mi diceva che non voleva più vivere… si era già inferta qualche colpo all’altezza del collo e io arrivato vicino a lei, per non farla soffrire, le ho inferto anche io tre o quattro colpi all’altezza del collo.
Le bugie di Alessandro Impagnatiello
Una confessione con la quale Alessandro Impagnatiello non ha affatto convinto gli investigatori e che presenta un po’ troppi punti oscuri. Il barman 30enne ha dimostrato di aver manipolato due donne e di aver mentito ad entrambe per un anno. Aveva una relazione con Giulia da oltre due anni, lei era incinta di 7 mesi del piccolo Thiago e vivevano nella stessa casa. Da circa un anno, aveva iniziato una relazione con una collega inglese.
I due si erano conosciuti nel bar di un hotel di lusso dove entrambi lavoravano. Anche la ragazza era rimasta incinta di Alessandro, ma aveva deciso di abortire. Le aveva raccontato di questa ragazza di nome Giulia, pazza e bipolare, incinta. Le aveva detto che quel figlio non era suo, mostrandole anche un test del Dna che lui stesso aveva falsificato.
L’altra donna aveva scoperto la sua bugia, quando tra le ricerche Internet del cellulare del “fidanzato” aveva trovato: “Come falsificare un test del Dna”.
Quando le bugie di Impagnatiello hanno smesso di stare in piedi, Giulia e la ragazza inglese si sono incontrate per un confronto e hanno scoperto tutto. Dopo una lunga chiacchierata, Giulia è tornata a casa ha trovato la fine della sua vita.
Alessandro Impagnatiello si trova in carcere con l’accusa di delitto volontario aggravato dalla premeditazione, ma anche dai futili motivi e dalla crudeltà, occultamento di cadavere e interruzione della gravidanza senza consenso. Gli inquirenti hanno scoperto che aveva cercato sul web informazioni su come commettere un delitto e poi disfarsi del corpo.