La DAD a scuola non funziona. La preoccupazione del ministro Azzolina
La DAD a scuola non funziona più. Ecco le parole del ministro Azzolina
La DAD a scuola non funziona più. La didattica a distanza non può più essere l’unico modo per andare avanti con l’anno scolastico per i ragazzi delle scuole superiori, che praticamente da 10 mesi a questa parte sono stati in presenza pochissime settimane. A dirlo è anche il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, contraria alle continue chiusure.
Prima si era detto che i ragazzi dovevano tornare a scuola subito dopo le vacanze di Natale, il 7 gennaio 2021. Poi hanno spostato la data a lunedì 11 gennaio. Ma ancora molti, troppi studenti, soprattutto delle scuole superiori, sono obbligati alla didattica a distanza.
Se per il governo si poteva tornare a scuola l’11 gennaio 2021, con un’alternanza del 50% tra lezioni in presenza e a casa, in realtà solo Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta sono riuscite nell’intento. Mentre negli altri casi si parla di ritorno in classe tra il 18 gennaio e il primo febbraio.
I ragazzi ormai non ci stanno più e hanno deciso di far scioperare e far sentire la propria voce, anche grazie al sostegno di molti insegnanti. Tra chi vuole il ritorno in classe, però, c’è anche il ministro Azzolina.
In un’intervista a Radio Rai 1, infatti, la ministra si è detta infuriata per la situazione. Perché la didattica a distanza non funziona più. E i ragazzi devono avere la possibilità di tornare a scuola.
La DAD a scuola non funziona più, le parole del ministro Lucia Azzolina
È difficile per gli studenti comprendere perchè non rientrano a scuola, capisco le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui. Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità.
La ministra si dice preoccupata per il black out della socialità e per il fatto che la DAD non funziona più. La dispersione scolastica, lo sconforto, la paura possono mettere a rischio la loro crescita.
Il rischio zero non esiste. Ma non esiste in alcun ambito. All’interno delle scuole il rischio è molto basso e lo testimoniano gli studi italiani ed europei. La scuola si è organizzata molto bene. Io ho fatto tutto quello che potevo fare chiedo a tutti di trattare la scuola non in modo diverso di come si trattano le attività produttive.