La madre di Alice Scagni torna a rompere il silenzio: “Non ho fiducia nelle operazioni peritali in corso”
Nelle prossime settimane arriveranno gli esiti delle perizie su Alberto, l'uomo che ha ucciso la sorella Alice Scagni lo scorso 1 maggio
Continuano le indagini per l’omicidio di Alice Scagni, la 34enne di Genova uccisa dal fratello Alberto. Antonella Zarri, madre di entrambi, è tornata a rompere il silenzio dopo quanto accaduto. La donna teme per gli esiti delle perizie sul Alberto, che dovrebbero arrivare nelle prossime settimane.
L’uomo tormentava tutta la famiglia, li minacciava di morte e pretendeva i soldi. Lei stessa, insieme al marito, avevano denunciato alle forze dell’ordine il comportamento del figlio e si erano rivolti al centro di igiene mentale. Ma nessuno ha mai preso la cosa seriamente e, alla fine, il 40enne ha brutalmente ucciso la sorella sotto la sua abitazione.
Le parole della madre di Alice Scagni
Non ho fiducia nelle operazioni peritali in corso. Nessuno psicologo voleva incontrare mio figlio, perché lo riteneva troppo grave, bisognoso d’un drastico quanto immediato intervento psichiatrico e farmacologico. Ora, improvvisamente, è diventato sano.
Anche lo stesso giorno dell’omicidio, Antonella Zarri aveva telefonato alla polizia perché Alberto li aveva chiamati e minacciati di morte. Nessun agente è intervenuto e forse, se la situazione dell’omicida fosse stata presa seriamente, la morte di Alice si sarebbe potuta evitare. La madre dei due fratelli ha spiegato anche che l’appuntamento con il centro di igiene mentale le era stato dato dopo un mese e che Alberto si sarebbe dovuto sottoporre ad una visita il giorno successivo all’omicidio, ovvero il 2 maggio.
Le indagini
Se l’esito dei periti dovesse stabilire che Scagni sia in grado di intendere e di volere e quindi di affrontare il processo, le accuse della sua famiglia cadrebbero nel vuoto. Ed è proprio quello che questa madre teme. Gli inquirenti al momento stanno indagando sulla vicenda per due differenti reati, quello dell’omicidio di Alice e quello di omissione d’atti d’ufficio e di denuncia verso coloro che avrebbero sottovalutato lo stato psicologico del 40enne.
Il 1 maggio, Alberto Scagni si è recato sotto casa della sorella e, dopo una discussione, avvenuta sicuramente per i soldi, l’ha brutalmente uccisa e poi si è allontanato dal luogo del delitto. Ma il cognato, che ha visto l’intera scena dalla finestra, l’ha denunciato alle forze dell’ordine.