La nuova versione di Mario Franchini su ciò che ha fatto alla bimba di 9 mesi, figlia della compagna
La nuova versione dei fatti raccontata davanti al Gip da Mario Franchini, il ragazzo di 28 anni accusato di aver picchiato la figlia della compagna
Nella giornata di martedì 4 ottobre, Mario Franchini si è presentato davanti al Gip per spiegare ciò che è accaduto alla bimba di 9 mesi, figlia della sua compagna. In quest’occasione però, ha dato una nuova versione dei fatti, che ovviamente è diversa da quelle dette in precedenza.
L’uomo si trova nella casa circondariale di Pavia ed è accasato di tentato delitto della piccola. Nonostante il grande spavento iniziale, la bambina ora sta migliorando e le sue condizioni di salute, risultano essere stabili.
I fatti sono avvenuti nel pomeriggio di sabato 1 ottobre. Precisamente in un appartamento che si trova a Casarile, comune tra Milano e Pavia.
La compagna era andata a lavoro, proprio come ogni giorno. Per questo aveva lasciato l’uomo a casa, a badare a sua figlia. Probabilmente lo aveva fatto altre volte e non era mai accaduto nulla di insolito.
Quel pomeriggio però, la donna ha provato a chiamare più volte per sapere come andava, ma le sue telefonate non hanno mai avuto una risposta. Per questo ha chiesto a sua mamma di andare a controllare.
All’arrivo della nonna in casa, la piccola era già priva di sensi. Aveva diversi ematomi sul viso ed anche sul torace. Ha lanciato tempestivamente l’allarme ai sanitari, che vista la gravità dei fatti, sono arrivati sul posto tempestivamente.
La nuova versione di Mario Franchini davanti al Gip
L’uomo di 28 anni inizialmente aveva detto che la piccola era caduta dal seggiolone. Solo dopo un interrogatorio ha ammesso che era stato lui a picchiarla, ma che non sapeva bene per quale motivo lo avesse fatto.
Tuttavia, solo davanti al Gip il ragazzo ha dato una nuova versione dei fatti. Ha detto: “L’ho solo scossa per farla smettere di piangere!”
Il Giudice al momento ha deciso di prendersi del tempo per capire cosa fare e soprattutto se disporre il suo arresto o se lasciarlo andare. La bambina nel frattempo è ricoverata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e per fortuna, non risulta più essere in pericolo di vita.