La rabbia degli altri detenuti per i ‘privilegi’ a Filippo Turetta
La rabbia dei detenuti nel carcere per alcuni 'privilegi' concessi a Filippo Turetta: il motivo e cosa è emerso
Filippo Turetta si trova nella casa circondariale dal primo pomeriggio di sabato 25 novembre. Per passare il tempo ha chiesto di poter leggere due libri ed ha anche avuto il permesso di poter incontrare i suoi genitori, ma loro hanno scelto di non incontrarlo, perché hanno bisogno di tempo.
Elisabetta e Nicolta Turetta non vedono il loro primo figlio dalla sera dell’11 novembre, quando è uscito di casa per andare ad incontrare la sua ex fidanzata ed amica Giulia Cecchettin.
Dopo il delitto lui ha provato a fuggire, ma la sua fuga si è conclusa sabato 18 novembre, sull’autostrada di Lipsia. Era fermo sulla corsia di emergenza, perché non aveva più benzina alla macchina.
Dopo circa una settimana è arrivato in Italia e da quel giorno di trova nella casa circondariale di Verona. Da ciò che riporta il quotidiano Il Gazzettino però, gli altri detenuti sarebbero arrabbiati per alcuni ‘privilegi‘ a lui concessi.
L’associazioni “Sbarre di Zucchero” che si occupa appunto di questa persone, ha dichiarato:
Sono tutti concentrati sull’assassino di Giulia. Gli avvocati dei detenuti hanno fatto fatica ad incontrare i propri assistiti, per colpa dei giornalisti/fotografi. Ha avuto anche il permesso di incontrare i suoi genitori, in un giorno in cui non ci sono colloqui.
Il delitto di cui è accusato Filippo Turetta
Filippo Turetta ha 22 anni e risulta essere accusato del delitto volontario e di sequestro di persona, della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin. Da ciò che è emerso la loro relazione si era conclusa ad agosto, ma lei aveva scelto di non chiudere del tutto i rapporti.
La sera dell’11 novembre, sono usciti insieme e sono andati al centro commerciale di Marghera. Dopo la cena, purtroppo si è consumato il delitto ed è iniziata la fuga per Filippo.
Quella notte, il 22enne dopo aver messo fine alla sua vita, ha nascosto il suo corpo in una zona vicino al lago di Barcis. Vicino a lei un libro con illustrazioni per bambini, sacchi neri ed un suo mocassino. Il ragazzo da qui fugge in Germania e viene trovato solo 7 giorni dopo, fermo in autostrada.