La ricerca di Kata e l’analisi dei telefoni dei genitori: si indaga su i rapporti del padre in carcere e su alcune bugie scoperte
Le ricerche di Kata ed il giallo del riscatto richiesto ai genitori, che non hanno mai detto agli inquirenti
Ci sono ancora molti punti da chiarire dietro la misteriosa scomparsa della piccola Kata, la bimba di 5 anni sparita nel nulla dallo scorso 10 giugno. Gli inquirenti in queste ore stanno setacciando i telefoni dei suoi genitori, per capire se hanno omesso informazioni importanti.
Dopo l’arresto dello zio e altre quattro persone che vivevano all’interno dell’hotel Astor, potrebbe arrivare la svolta che tutti aspettavano. In tanti sono in ansia per le sorti di questa bimba.
Da ciò che ha riportato in queste ultime ore il quotidiano locale Il Giorno, è emerso che gli inquirenti stanno facendo ulteriori accertamenti, soprattutto su i rapporti che il padre della piccola aveva con i detenuti.
Questo perché nel momento della scomparsa di Kata, l’uomo era chiuso nella casa circondariale. Infatti il Giudice dopo aver saputo della straziante notizia della figlia, ha dato il permesso alla sua scarcerazione.
Miguel Angel in quei giorni in cui era tornato a casa, insieme ad altri suoi compagni aveva fatto irruzione in un campo rom. Volevano vedere se erano proprio quelle persone ad aver rapito la sua bambina.
Il giallo del riscatto per la scomparsa di Kata
Alcuni membri della comunità peruviana inoltre, hanno raccontato alle forze dell’ordine, che i genitori avevano ricevuto una richiesta di riscatto. Tuttavia, nessuno dei due lo ha detto agli agenti ed anche ai Magistrati che si stanno occupando del caso, durante i diversi incontri.
Di conseguenza, gli inquirenti stanno mettendo al setaccio i loro telefoni, soprattutto nei file eliminati. Sperano di avere risposte molto presto e di scoprire al più presto i responsabili di questo rapimento.
La piccola Kata è sparita nel nulla nel pomeriggio dello scorso 10 giugno. Con la famiglia viveva nell’ex hotel Astor, occupato abusivamente da diverse famiglie e gestito da diversi racket.
La madre l’aveva affidato allo zio mentre era a lavoro. Tuttavia, dopo esser rientrata ed aver fatto la doccia, ha fatto la straziante scoperta. Prima di denunciare l’accaduto ha provato a cercarla da sola, ma ad oggi ancora non si hanno notizie della bambina.