La sorella di Ahmed Jouider, il 15enne morto a Padova: “Qualcuno sa la verità”
Parla la sorella del 15enne Ahmed Jouider, trovato morto nel Brenta: "Qualcuno sa la verità, ma ha paura di parlare. Non ci fermeremo"
Sono ancora tanti i misteri sulla morte di Ahmed Jouider, il 15enne scomparso a Padova e poi ritrovato senza vita nel Brenta.
La mamma e la sorella non credono all’ipotesi del suicidio e sono convinte che qualcuno abbia costretto Ahmed a togliersi la vita. Il ragazzo, prima di sparire, aveva salutato affettuosamente le due donne, come se sapesse che non le avrebbe più riviste e poi aveva andato dei strani messaggi alla sua ex fidanzata, dicendole che sarebbe morto quel giorno o che avrebbe riportato ferite gravi. Aveva parlato di regolamento dei conti, poi il nulla.
Pochi giorni fa, un passante ha trovato il suo cellulare vicino al fiume Brenta. Dopo la notizia, i Vigili del Fuoco hanno setacciato la zona, fino alla tragica scoperta.
La sorella 17enne oggi lancia un appello agli amici di suo fratello, parole dure ma di cui lei e sua madre sono certe. Ahmed Jouider non si sarebbe mai ucciso, aveva sogni nel cassetto ed amava la vita. Ecco le sue parole:
Qualcuno sa la verità su mio fratello e non parla perché ha paura delle conseguenze e della polizia. Mio fratello non si sarebbe mai ucciso, aveva progetti, voleva trovare un buon lavoro. In passato aveva detto di voler diventare un poliziotto. Qualcuno ha spinto mio fratello a suicidarsi. Noi non ci fermeremo, andremo avanti fino a quando la verità non verrà fuori.
Il pm che indaga sulla morte del 15enne, segue la pista di istigazione al suicidio. Le forze dell’ordine si stanno occupando di analizzare le chat e ogni elemento utile nel cellulare della vittima.
Ogni pista è aperta, dal suicidio volontario, ai giochi a pagamento, cyber bullismo o anche baby gang violente.
L’ex fidanzata di Ahmed ha mostrato tutti i messaggi ricevuti dal ragazzo il giorno della scomparsa ed ha raccontato agli inquirenti che si erano lasciati, ma che erano rimasti in buoni rapporti. Il 15enne aveva scritto negli sms che si era messo in grossi guai.