La testimonianza, in aula, dell’ex marito di Alessia Pifferi
Ha raccontato di non aver mai sentito piangere la bambina: l'ex marito di Alessia Pifferi vive nello stesso stabile del dramma
La trasmissione televisiva Quarto Grado, durante l’ultima puntata, ha trasmesso la testimonianza in aula dell’ex marito di Alessia Pifferi. L’uomo è stato più volte ripreso per via del suo comportamento in Tribunale e alla fine, prima di alzarsi dalla sedia, si è scusato con tutti i presenti.
Ha raccontato di aver conosciuto Alessia Pifferi tramite sua sorella, le due erano amiche. Poi si sono sposati, ma la loro relazione si è conclusa qualche anno dopo. Dopo la separazione, a detta dell’uomo, l’imputata è andata a vivere in una mansarda. Durante il periodo del matrimonio, la madre che ha lasciato la figlia Diana da sola in casa per sei giorni, non ha mai trovato un lavoro.
L’ex marito di Alessia Pifferi non sapeva che era incinta, avrebbe ricevuto, anche lui, la notizia all’improvviso. Durante la testimonianza, il tester è stato più volte ripreso per via delle sue risposte poco chiare e per il suo poco impegno nel parlare al microfono. La maggior parte dei presenti non riusciva a sentire le sue risposte.
Diana aveva problemi respiratori. Io sono andato all’ospedale con l’ex suocera mia. Noi la bambina non la sentivamo mai piangere, perché se la sentivamo piangere avremmo fatto di tutto per salvarla.
Il processo di Alessia Pifferi
Alessia Pifferi è accusata del prematuro decesso della sua bambina di 18 mesi. La donna l’ha abbandonata in una casa vuota per sei lunghi giorni e si è recata a Leffe, partendo da Milano, a casa del suo compagno.
L’uomo era convinto che la minore si trovasse al mare con la zia, perché è ciò che Alessia gli aveva raccontato. La piccola Diana, senza cibo e senza acqua, è morta di stenti. La difesa punta sul deficit mentale, dopo che anche i medici della prigione hanno dichiarato che l’imputata ha un quoziente intellettivo di una bambina di soli 8 anni. Ma per l’accusa, la Pifferi è soltanto una persona bugiarda e brava a manipolare. Un pensiero condiviso anche dalla madre e nonna della bambina e dalla sorella di Alessia.