“La tragedia si poteva evitare”, Vitalie Sofroni è morto per aver difeso un’amica dalla furia del marito
Aveva paura che potesse uccidere moglie e figlia, così li ha seguiti nel parcheggio: è così che è stato brutalmente ucciso Vitalie Sofroni
Vitalie Sofroni è morto per una pugnalata al cuore, è stato ucciso a soli 40 anni per aver difeso un’amica dalla furia di suo marito, un uomo di nome Costantin Gorgan. Quest’ultimo si trova attualmente in carcere accusato di omicidio.
Le forze dell’ordine stanno indagando per capire se il ragazzo di 25 anni avesse premeditato il delitto. È trascorsa una settimana dalla tragedia, che ha sconvolto tutti, in particolare la sua famiglia. Tutti si domandano se la morte si sarebbe potuta evitare.
La sorella e il fratello della vittima hanno raccontato che il giorno prima, la moglie di Costantin aveva denunciato ai Carabinieri le continue violenze da parte del marito, l’aveva anche minacciata di morte. Così, Sofroni l’ha ospitata a casa sua. Ha parlato con le autorità e ha chiesto loro di fare qualcosa, perché era ben consapevole della gravità dei fatti e di cosa Gorgan era capace.
Ma gli agenti gli hanno risposto che avrebbero potuto chiamarli qualora si fosse fatto vivo. Purtroppo però, non è servito a nulla. All’arrivo delle autorità era ormai troppo tardi. Vitalie Sofroni era già morto.
Secondo quanto appreso, la vittima conosceva molto bene il suo assassino. Lavoravano insieme. Spesso gli chiedeva un passaggio per la moglie, perché era sprovvisto di macchina e quando Vitalie aveva del lavoro extra, lo chiamava perché sapeva che ne aveva bisogno. Erano entrambi di origini moldave.
Il giorno del tremendo omicidio, la moglie di Costantin ha chiamato la vittima, impaurita e in cerca di aiuto. La sorella di Vitalie ha spiegato che la donna non voleva rimanere più in quella casa, perché l’aveva picchiata. Se ne era andato con la figlia piccola e poi l’aveva chiamata minacciando di lanciarla dal ponte. Poi, era riuscita a calmare le acque, ma era terrorizzata. Dopo il tremendo racconto, Vitalie ha deciso di ospitare sia lei che la figlia piccola, nonostante non avesse molto spazio. Ha concesso loro di dormire in camera sua e lui si è trasferito sul divano.
Il giorno dopo gli agenti si sono presentati dalla donna, perché Costantin aveva sporto denuncia. Era andata via con sua figlia. Lei si è difesa davanti alle forze dell’ordine, mostrando loro i lividi e raccontando tutto. E nonostante Vitalie ha chiesto che venisse portata in un posto protetto, le autorità gli hanno detto di chiamarli se mai si fosse presentato. E lui si è presentato, ma armato di coltello.
Ha preso la moglie e la figlia minacciando tutti. È stato allora che la vittima ha deciso di seguirli, per paura che potesse ucciderle entrambe. Li ha raggiunti in un parcheggio, dove è stato brutalmente ucciso. Forse se non fosse intervenuto, sarebbero morte madre e figlia. Ma la famiglia crede che se, invece, qualcuno avesse fatto qualcosa prima e le avesse portate in una casa protetta, tutto si sarebbe potuto evitare.