“La verità è che..” Liliana Resinovich, la nuova perizia conferma l’omicidio, le prime parole del marito

Sebastiano Visintin esprime dubbi sulla nuova perizia che suggerisce strangolamento per la morte di Liliana Resinovich, evidenziando incongruenze nella comunicazione con l'amante e la possibilità di un omicidio.

Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, è intervenuto in un’intervista a Fanpage.it per discutere della recente perizia condotta dalla professoressa Cristina Cattaneo. Visintin ha espresso dubbi e curiosità riguardo alle conclusioni che indicano un possibile strangolamento di sua moglie, chiedendo di esaminare attentamente gli elementi che hanno portato a tale ipotesi. Inoltre, ha commentato la figura di Claudio Sterpin, dicendo di sospettare che ci sia un coinvolgimento da parte sua nella vicenda, a causa di alcune incongruenze nella loro comunicazione.

La perizia e le nuove scoperte

Tre anni dopo la scomparsa di Liliana Resinovich, la verità sulla sua morte sembra ancora sfuggente. La nuova perizia, redatta da un team di esperti tra cui la professoressa Cattaneo, ha sollevato interrogativi significativi. Secondo le prime indiscrezioni, risulta che Liliana possa essere morta a causa di un intervento di terzi, con un possibile strangolamento. Il Procuratore Federico Frezza di Trieste ha affermato che la perizia, composta da 200 pagine, impone una rivalutazione approfondita dell’intero caso. Visintin ha dichiarato di non aver ancora esaminato il documento, ma attende che la Procura lo faccia per comprendere appieno la situazione.

Visintin, attualmente residente tra Roma e Milano, ha visto la sua vita stravolta dalla notorietà della vicenda di sua moglie. La sua presenza in pubblico è diventata quasi quella di una celebrità, dato il forte interesse mediatico che circonda il caso. Nella conversazione, ha espresso preoccupazione per le voci che circolano riguardo all’eventualità di un suicidio, affermando che non può credere a tale teoria, poiché Liliana aveva una personalità forte e non appariva fragile.

Il ruolo di Claudio Sterpin e i sospetti

Un elemento centrale della discussione è la telefonata tra Liliana e Claudio Sterpin, avvenuta il 13 dicembre, un giorno prima della scomparsa di Liliana. Visintin ha sottolineato che durante quella conversazione, Liliana sembrava turbata, percorrendo 54 metri in casa, il che suggerirebbe che ci fosse stata una discussione animata. La telefonata ha destato sospetti in Visintin, il quale crede che Sterpin possa avere un ruolo nel mistero attorno alla morte di Liliana, citando incongruenze nelle loro comunicazioni.

La scomparsa di alcuni oggetti, come i codici bancari che Liliana aveva mostrato al fratello, e le chiavi di casa, aggiungono ulteriori elementi di inquietudine. Visintin ha evidenziato che, al momento della scomparsa, era accesa una luce nel corridoio, il che potrebbe indicare che qualcuno fosse entrato nell’abitazione. La sua ferma convinzione è che ci sia stata un’entrata non autorizzata nella loro casa.

Le indagini e le controversie

Le indagini sulla morte di Liliana Resinovich hanno subito diverse fasi e la gestione della scena del crimine è stata oggetto di discussione. Visintin ha risposto a domande riguardanti un cordino trovato nella cucina, che è stato segnalato come compatibile con quello utilizzato per chiudere i sacchetti rinvenuti attorno alla testa di Liliana. Egli ha affermato di non sapere perché la polizia non lo avesse notato nei primi sopralluoghi, ma ha ribadito la sua estraneità a qualsiasi coinvolgimento.

Ci sono state anche dichiarazioni secondo cui Visintin avrebbe manipolato prove fotografiche, accusa che lui ha respinto con fermezza. Ha insistito sul fatto che le autorità hanno eseguito verifiche approfondite e che la sua innocenza è stata dimostrata. Inoltre, egli ha espresso la sua frustrazione per il trattamento ricevuto dai media e per le speculazioni sulla sua figura.

Le prospettive future e la ricerca della verità

Visintin ha concluso l’intervista esprimendo il desiderio di scoprire la verità su cosa sia realmente accaduto a Liliana. Nonostante le nuove perizie e le indagini in corso, la sua convinzione è che senza una confessione o una spiegazione diretta, la verità potrebbe rimanere irraggiungibile. Sebbene il tempo possa sembrare un fattore avverso, Visintin continua a cercare risposte, sottolineando la necessità di prove concrete per comprendere appieno la tragica situazione.