L’Aquila: il papà di Tommaso perdona la proprietaria dell’auto che ha ucciso il figlio
"Qualora volesse, io e mia moglie l'abbracceremmo": le toccanti parole del papà di Tommaso, riguardo alla donna proprietaria dell'auto
Dalle prime ore del pomeriggio dello scorso 18 maggio, la vita di Patrizio D’Agostino, papà del piccolo Tommaso, non è più la stessa. Il suo bambino, che stava giocando tranquillo con i suoi compagnetti nel cortile dell’asilo, è stato ucciso da un’auto che si è sfrenata ed è piombata proprio su di lui e su altri 5 bimbi. Un dolore che, ovviamente, non si può calcolare. Eppure, ha spiegato l’uomo, non c’è spazio per alcuna vendetta o risentimento.
L’uomo, che vive con la sua famiglia proprio di fronte all’asilo nido Primo Maggio a L’Aquila, ha raccontato ai giornalisti di La Repubblica come sono andati quei drammatici istanti.
Ero affacciato al balcone quando è successo, così sono andato con la nonna di Tommaso all’asilo per capire.
Poi l’uomo ha raccontato di aver chiesto alla maestra dove fosse Tommaso, e lei gli aveva risposto che era lì e che non doveva preoccuparsi.
A quel punto l’uomo è tornato indietro, lasciando la nonna sul posto ad aspettare Tommaso. Pochi minuti dopo, la stessa anziana lo ha richiamato, dicendogli di tornare perché il bimbo era incastrato sotto l’auto.
Quando sono tornato i pompieri erano riusciti a sollevare l’auto con il sistema ad aria e il mio piccolo era steso lì, con gli occhi chiusi, pallido. C’erano tre dottori attorno a Tommaso, uno gli praticava il massaggio cardiaco e poi la manovra di Valsalva e poi ancora il cuore. Sono stati parecchio a provare qualsiasi cosa per mio figlio, non ho nulla da recriminare a loro.
La scoperta della morte di Tommaso
La prima ambulanza, giunta prontamente sul posto, ha prelevato Tommaso per portarlo urgentemente all’ospedale San Salvatore. Purtroppo, però, il cuoricino del piccolo ha smesso di battere per sempre poco dopo il suo arrivo.
Da brividi la lucidità con cui commenta il drammatico evento il papà del bimbo, che ha spiegato di augurarsi che il suo bambino non abbia sofferto, ripetendo che sia volato in cielo perché c’era bisogno di un angelo in più.
Il papà di Tommaso perdona la proprietaria dell’auto
Chiunque non sia lui, non può nemmeno immaginare il dolore che pervade Patrizio D’Agostino e la sua famiglia in questi giorni.
Ma ciò che ha dichiarato riguardo alla donna proprietaria dell’auto piombata su suo figlio, fa capire la grande umiltà e umanità che caratterizzano questo uomo.
“Si è trattato di una disgrazia, di una fatalità“: ha dichiarato l’uomo, che ha spiegato che né in lui, né nella sua famiglia, covano un desiderio di vendetta verso di lei, poiché non si è trattato di una sua volontà.
Se volesse incontrarci, sia io che mia moglie l’abbracceremmo, perché anche lei vivrà con questo peso per tutta la vita.